Era il 13 giugno dello scorso anno quando Salvatore Montefusco, ex imprenditore edile in pensione, imbracciò il fucile ed uccise la moglie Gabriella Trandafir e la figlia di lei, Renata di 22 anni. Dopo il delitto fu lui costituirsi ai carabinieri. A distanza di dieci mesi la procura di Modena ha notificato la chiusura delle indagini per il duplice omicidio avvenuto a Castelfranco Emilia al legale difensore del settantenne, l’avvocato Marco Rossi, ora bisognerà attendere la data dell’udienza preliminare. Nel processo che si aprirà a carico dell’uomo si discuterà della aggravante della premeditazione, sulla quale insiste l’accusa. Al contrario la difesa ritiene si sia trattato di un gesto compiuto di impulso dopo una lite. La coppia sembra infatti che da tempo stesse vivendo un rapporto complicato, fatto di litigi e dispetti continui. Circostanza nota anche ai vicini di casa e hai conoscenti dei coniugi. Dopo la convalida dell’arresto il giudice aveva disposto per Montefusco la custodia cautelare in carcere; durante le udienze l’uomo aveva ricostruito ogni dettaglio di quel giorno: i colpi esplosi, 8 in tutto, la dinamica dei fatti e anche di come si è ferito alla nuca per evitare di colpire il figlio minore durante la sua ira. Fino a quando dopo la mattanza si recò in un bar vicino alla sua abitazione per chiamare i carabinieri e attendere il loro arrivo.