Con numeri della pandemia in netto miglioramento, è possibile guardare al prossimo futuro con ottimismo, seppur cauto e prudente. E il Governo è al lavoro in questi giorni per provare a stilare un road-map per le riaperture che magari anticipino anche i tempi, che avvengano cioè prima del 31 marzo, data in cui termina lo Stato di Emergenza dichiarato il 31 gennaio del 2020. Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha parlato di un imminente piano delle riaperture. Di certo c’è che tra poco più di due settimane, a partire dal 10 marzo, si tornerà a consumare cibo e bevande al cinema e nei teatri e dallo stesso giorno si potrà tornare a fare visita ai propri cari ricoverati negli ospedali, anche nei reparti di terapia intensiva. La visita dovrà avere una durata massima di 45 minuti e per i familiari sarà necessario essere in possesso del Green Pass rafforzato e, per i guariti dal Covid, presentare tampone negativo. Sul tavolo del premier anche il superamento del sistema della suddivisione delle regioni per fasce di colore. Probabilmente dovrebbe essere abolito il passaggio nelle aree gialle e arancioni, mantenendo il rosso solo se in determinate zone dovessero crearsi focolai. E poi anche la situazione stadi e palazzetti: da aprile la capienza tornerà al 100%, ma l’obiettivo è anticipare tale riapertura, già, se possibile, verso la seconda metà del mese di marzo. A frenare i facili entusiasmi è stato il Ministro della Salute Roberto Speranza, il quale ha spiegato come servirà mantenere prudenza e come, quindi, mascherine al chiuso e Super Green Pass resteranno, probabilmente, ancora in vigore anche dopo la fine dello stato di emergenza.