Il timore che si sta facendo strada è quello di un possibile ritorno in zona gialla in piena estate. Al momento, sorvegliata speciale è la Sicilia, ma si trovano in bilico anche Abruzzo, Campania e Marche. L’Emilia-Romagna, per ora  non è a rischio, ha però visto ieri uno degli incrementi di casi positivi al Covid più alti del Paese, attestandosi dietro solo a Lazio e Sicilia. Complice la variante Delta, il ritorno di un’Italia “a colori” è una possibilità all’orizzonte. Nei prossimi giorni è previsto un incontro sul tema al ministero della Salute, chiamato a possibili revisioni dei parametri per rimanere in zona bianca. L’ipotesi più probabile è che venga introdotto l’obbligo di effettuare ogni settimana almeno 150 test (preferibilmente molecolari) ogni 100 mila abitanti. Nel frattempo però si “scatena” il dibattito. Sull’argomento sono intervenute due delle voci più autorevoli ascoltate in questi mesi, il virologo dell’università Statale Fabrizio Pregliasco e il primario di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova Matteo Bassetti. Lo specialista dell’università milanese non esita a considerare concreta l’ipotesi di un ritorno alla zona gialla e all’irrigidimento delle misure. “Alcune restrizioni potranno essere anche previste purtroppo, è orribile ma potrebbe essere necessario”. Per il momento, però, precisa Pregliasco, “i tamponi per me sono l’elemento fondamentale”. Anche perché, è la convinzione dell’esperto, le feste seguite alle vittorie dell’Italia agli Europei hanno dato una spinta verso l’alto all’RT. Di diversa opinione l’infettivologo genovese Matteo Bassetti: “Il ritorno della zona gialla è una stupidaggine – ha asserito – Prima di chiudere di nuovo bisogna essere seri con le persone e far rispettare le misure che ci sono”.