Nel video l’intervista a Ermes Ferrari, Regina Margherita

Pochi ma pieni: non erano numerosi i ristoranti che ieri sera hanno raccolto l’appello di #ioapro, la manifestazione contro il dpcm del governo che impone la chiusura di queste attività, ma la risposta dei clienti è stata forte. Qui siamo al ristorante Regina Margherita, al lavoro dal pomeriggio per preparare una serata che prevedeva, hanno spiegato i gestori, 60 coperti. Una previsione che non si è rivelata errata: dopo un inizio soft, il ristorante è andato mano a mano riempiendosi, fino a occupare la maggior parte dei tavoli. Un copione simile si è registrato alla Filetteria, a Sassuolo, il ristorante di Antonio Alfieri, uno dei promotori della manifestazione. Alla base di questa “disobbedienza”, ribadisce Ermes Ferrari, ristoratore del Regina Margherita, c’è la paura di non riuscire a mantenere il lavoro a pandemia finita. E le forze dell’ordine? Il loro intervento è arrivato, anche se non ha determinato la chiusura immediata delle attività. A Sassuolo sono intervenuti i Carabinieri per verbalizzare la situazione all’interno dei locali. Compito che a Modena è toccato alla Guardia di Finanza. Le fiamme gialle, di pattuglia dei pressi del Regina Margherita per tutta la serata, sono intervenute intorno alle 21.40. I finanzieri nell’ambito della manifestazione #ioapro hanno controllato 54 persone, tra titolari delle attività, addetti e clienti. I ristoranti visitati sono stati quattro, riferisce il comandante provinciale di Modena, il Colonnello Adriano D’Elia. Il bilancio a fine serata ha contato due sanzioni e un provvedimento di chiusura temporanea. Ancora non si sa il valore delle multe: le forze dell’ordine hanno verbalizzato le situazioni, che verranno analizzate dalla Prefettura. Ma poco importava, tra chi ieri sera ha deciso di aprire, delle conseguenze della disobbedienza nei confronti di un decreto governativo. Lo stesso Ferrari si è detto consapevole delle probabili sanzioni.