Nel video l’intervista a Roberto Malagoli Residente di via Cesare Costa

I nuovi cassonetti in città nascono, sì, come strumenti sostenibili per l’ambiente e per la raccolta differenziata, ma si stanno anche dimostrando irraggiungibili e inutilizzabili soprattutto per chi invece ha delle disabilità. Dopo la segnalazione di Luigi Faverzani e Juliet Kaine, residenti di viale Gramsci, questa mattina ci siamo spostati in via Cesare Costa, dove abbiamo raccolto la testimonianza di un altro cittadino, Roberto Malagoli, alle prese con cassonetti che non gli consentirebbero di gettare autonomamente e in sicurezza i propri rifiuti. Ciò rende, dunque, impossibile l’operazione a quelle persone disabili che non hanno la forza di premere con le gambe la pedaliera, mentre le braccia sono impegnate dai sacchetti dell’immondizia. Il risultato è che, se non hanno qualcuno pronto ad aiutarli anche in questo, sono costrette ad abbandonare il pattume a terra, rischiando multe. Non solo. Anche i marciapiedi non sarebbero raggiungibili in sicurezza. Senza un necessario scivolo d’accesso, persone su sedia a ruote come Roberto si trovano costretti a girare sulla strada, spesso in contromano, facendo il filo alle macchine che transitano.