L’Emilia-Romagna torna a guardare con apprensione il meteo, e a ragion veduta. Secondo una classifica stilata dalla società di servizi professionali Aon, l’alluvione che a maggio ha colpito la nostra regione è stata la terza più grave catastrofe naturale a livello globale del 2023. Disastri superiori sono stati unicamente la siccità del bacino del fiume La Plata che ha colpito Brasile, Argentina e Uruguay e il terribile sisma che ha messo in ginocchio la Turchia. La classifica è stata stilata solo sulla base delle perdite economiche, che per l’Emilia-Romagna si attesta intorno agli 8,8 miliardi di euro danni. Nei primi sei mesi del 2023 il totale dei danni derivanti da disastri naturali è stato di 194 miliardi di dollari, ovvero il 60% di quanto, in media, costano questi eventi in un anno. Si tratta della somma più alta da oltre 10 anni e la quinta tra quelle mai registrate. A livello di fragilità del territorio, l’Italia è una delle nazioni più esposte a livello mondiale, ma è anche una di quelle meno assicurate per gli eventi climatici. Per i quasi 9 miliardi di danni subiti dalla regione solo a maggio ad oggi c’è timore e incertezza per quanto riguarda le tempistiche. Nella sua visita a Modena il generale Figliuolo ha assicurato la copertura nel più breve tempo possibile delle “somme urgenze”, ovvero quelle spese che i comuni hanno già sostenuto per interventi immediati. L’ipotesi è quella di riuscire a ottenere queste risorse nel giro di un mese, ma c’è incertezza sul calendario degli step successivi, sia per quanto riguarda l’erogazione dei ristori a privati e imprese, che la premier Meloni ha assicurato al 100%, sia l’avvio dei veri e propri interventi di ricostruzione, che dovranno tenere conto, ha dichiarato Figliuolo, dei cambiamenti climatici in atto.