La vittima potrebbe essere una donna tra i 25 e i 50 anni. L’ipotesi più accreditata al momento è che il corpo sia stato fatto a pezzi e poi, una volta chiuso in un sacco, portato fino alle sponde del torrente Tiepido nel territorio comunale di Maranello. Pare inoltre che le ossa rinvenute sabato pomeriggio da un cercatore di funghi, risalgano a più di due anni fa, inoltre mettendole insieme sembra sia quasi possibile riscostruire uno scheletro intero. Queste le prime risultanze ricavate dagli inquirenti che continuano però a non scartare nessuna ipotesi. Intanto la Procura di Modena ha aperto un fascicolo per omicidio volontario. I frammenti di ossa rivenuti, tra cui un cranio, sono stati refertati dalla scientifica e ora saranno sottoposti a numerosi esami che dovranno fornire delle risposte. Se appartamento ad una donna o ad un uomo, a quando risalgono, e soprattutto come sono arrivate lì. Queste e tante altre le domande a cui trovare una risposta. Determinante potrebbe essere anche l’esame sulla dentatura: dai primi riscontri sembrerebbe sia riconducibile ad una persona giovane. Vicino al mucchio di ossa sono stati ritrovati anche dei vestiti, presumibilmente da donna, una sciarpa e un maglione, ma non è detto che i due ritrovamenti siano collegati. Tutte le piste d’indagine sono ancora aperte. Ora l’attenzione è focalizzata anche sul comprendere se i resti possano appartenere a persone scomparse nei mesi scorsi.  Nelle prossime settimane si procederà con la comparazione dei Dna. I Carabinieri di Reggio Emilia hanno chiesto un raffronto per capire se si possa trattare di Saman Abbas, la giovane pakistana scomparsa da Novellara poco meno di un anno fa. Accertamenti in corso anche per verificare possibili collegamenti con Silvana Covili, la 79enne sparita da Pavullo nel novembre scorso. Difficile non pensare anche ad Alessandro Venturelli, il 20enne di Sassuolo di cui non si hanno notizie dal dicembre 2020