Cento anni fa, il 5 marzo del 1922, nasceva Pier Paolo Pasolini, una delle figure più eclettiche della scena culturale del secondo Novecento, ancora oggi un punto fermo della cultura nazionale ed internazionale grazie alla sua capacità di leggere ed anticipare le trasformazioni della società contemporanea. Un autore tuttora originale e di grande attualità, fortemente legato ai luoghi e al territorio nei quali ha vissuto, tra i quali Bologna, sua città natale, che gli ha dedicato un video e una mostra, “Folgorazioni figurative”. Pasolini, nato nel Quartiere Santo Stefano, lasciò Bologna nel 1943, ma il legame con la città non si spezzò. La sua carriera di scrittore e regista lo ha portato in seguito in numerose altre città, compresa Modena, dove ha girato uno dei suoi film più controversi. “Salò o le 120 giornate di Sodoma” vide infatti Villa Sorra, a Castelfranco Emilia, come una delle varie sedi delle riprese. La pellicola, presentata al Festival di Parigi, suscitò per la sua crudezza numerose polemiche e persecuzioni giudiziarie, che tuttavia il suo autore non vide mai. Pasolini morì prima della proiezione, ucciso brutalmente il 2 novembre del 1975. Una morte che lasciò il Paese orfano di un artista versatile, un intellettuale libero.