Le lavoratrici e i lavoratori del Pubblico Impiego in sciopero per un piano di assunzioni a tutela dei servizi pubblici; per la stabilizzazione di svariate migliaia di precari di lungo corso; per avere più sicurezza sul lavoro; per il rinnovo del ccnl, scaduto da 2 anni. Scioperano lavoratori che hanno pagato un prezzo altissimo anche in termini di contagi e morti nei luoghi di lavoro a causa del Covid; lavoratori che per oltre 10 anni non hanno rinnovato il contratto, che hanno la contrattazione aziendale bloccata in un settore importante per il sistema Paese. “Nella provincia di Modena saranno coinvolti nello sciopero circa 14.000 lavoratori. Gran parte di questi sarà normalmente al lavoro per garantire ai cittadini il rispetto dei servizi minimi essenziali. Pertanto i cittadini non avranno alcun disservizio”. Sottolineano Fabio De Santis, Fabio Bertoia, Nicola Maria Russo e Patrizia Giordano, rispettivamente segretari generali delle categorie FP Cgil, Cisl FP, Uil Fpl e Uil PA. “Riteniamo fuori luogo e fuori tempo – riprendono i 4 segretari – considerare questo sciopero in contrapposizione alla condizione di altre categorie professionali e produttive del nostro Paese. Un piano di assunzioni nella Pubblica Amministrazione serve ad assicurare, prima di tutto, che i cittadini abbiano una sanità adeguata, i servizi educativi e sociali all’altezza dei bisogni delle persone, che abbiano la garanzia dei presidi di sicurezza, e così via. Chiedere di assumere significa immettere i giovani nella Pubblica Amministrazione avviando il ricambio generazionale, evitando di disperdere un patrimonio di conoscenze di enorme valore, e permettendo a tanti di loro di uscire finalmente dalla condizione di precarietà. “.