Tornare alla didattica a distanza o spalmare di più gli orari di scuola, al mattino e al pomeriggio. Sono le uniche due strade che il governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, vede percorribili se i contagi dovessero continuare a crescere così rapidamente. Anche perché, ha annunciato, non c’è disponibilità di altri mezzi pubblici. Il presidente lo ha detto questa mattina, ospite a Mattino 5. Se il contagio dovesse ulteriormente aumentare, secondo Bonaccini per non far perdere l’anno scolastico ai ragazzi, le soluzioni sono due: “o si introduce la didattica a distanza, parziale o totale, per coloro che ne hanno necessità; oppure si differenziano gli orari della scuola per diminuire la pressione”. Il presidente dell’Emilia-Romagna si avvicina alla proposta lanciata per primo dal governatore del Veneto, Luca Zaia, nonostante rimanga sostenitore della scuola in presenza. “Anch’io credo che sia anche socialità – ha ribadito – Poi però se c’è il virus, hai anche i genitori che sono preoccupati del possibile contagio. Si dice che servono più trasporti pubblici: è vero, ma noi non abbiamo più mezzi pubblici”. Durante l’ultimo incontro sul tema, il ministro ai Trasporti Paola De Micheli ha ribadito la soglia di riempimento dei mezzi all’80% e ha sollecitato l’avvio di tavoli operativi e di coordinamento territoriali per affrontare le situazioni di maggiore criticità. Criticità che non mancano nemmeno a Modena, dove la situazione su alcune tratte di autobus è vista con preoccupazione e non mancano gli assembramenti di studenti in attesa dei mezzi, soprattutto all’uscita da scuola.