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La partita aperta


    Nel 2009 qui fu ballottaggio

    Domande di contributi in scadenza e solo il 30% le ha fatte


      Scadono i termini per poter presentare le domande per ricostruire e il deputato finalese Ferraresi lancia l’allarme sul rischio di perderli per la stragrande realtà della Bassa con un’interrogazione depositata ieri alla Camera. «E’ la Regione – osserva – la principale responsabile dei ritardi, con il commissario straordinario Errani che ha reso la ricostruzione un’impresa ad ostacoli. Le centinaia di ordinanze che ha sottoscritto hanno creato confusione e scoramento, nei terremotati che a giusto diritto devono riparare e ricostruire gli immobili e nei tecnici a cui si sono rivolti per le pratiche. Entrare in un ufficio tecnico comunale è spesso uno strazio, con operatori che interpretano di caso in caso, di comune in comune, con il risultato che il più delle volte la macchinosità, i rimandi, le continue integrazione di dati, firme, pareri ecc. conduce all’esasperazione e certamente all’allungarsi dei tempi. Come se Errani non ne fosse a conoscenza. L’ordinanza n° 131 del 18 ottobre 2013 – rimarca – ha dato come scadenza ultima per la presentazione delle domande quella del 31 gennaio, dopodiché chi ha dato a dato e chi non ha preso nulla, nulla avrà. Ad oggi le domande presentate si aggirano in media attorno al 30% degli edifici danneggiati: come è possibile che non si accorgano che proseguire su questa strada, con perentorie e continue scadenze, quando la situazione è bloccata, anche per causa loro, vuol dire uccidere la ricostruzione e la ripartenza?».

      Cantiere da record stoppato dalla burocrazia, stavolta bancaria


        Il triste caso del complesso di via Trento Trieste: negati i fondi alle ditte per questioni di forma

        FINALE – Lavorare giorno e notte in una lotta contro il tempo per garantire il ritorno a casa di 16 famiglie (60 persone con anche disabili e anziani), centrare il primo obiettivo della tabella di marcia e trovarsi poi bloccati dalla burocrazia, nella fattispecie di tipo bancario. E’ la triste storia post sisma che riguarda, a Finale, il cantiere del grande complesso ai civici 35-41 di via Trento Trieste. Il 9 agosto l’Ati di imprese titolari dell’intervento (composta da aziende di Mirandola e San Felice) avevano ottenuto la famosa Cambiale Errani, per un progetto di recupero da 538mila euro di un edificio in classe B, per il quale i primi contributi, nella misura del 40%, sarebbero arrivati una volta completato il 50% del lavoro. Di qui la messa in opera a tempo di record, arrivando a lavorare fino a notte con le lampade per rispettare l’obiettivo di ridare casa a tutti ad aprile. Il 20 dicembre scorso il Comune ha certificato il completamento del primo stato d’avanzamento, con l’Ati che ha maturato lavori per 250mila euro. Con questo documento, i titolari sono andati in banca a chiedere il dovuto, ma si sono trovati un’amarissima sorpresa: «Con delle motivazioni banali – spiega l’architetto Giuseppe Macrì, progettista e direttore del lavori – ci hanno negato la liquidità. Una cosa assurda, per una questione di firme, sostenendo che non ci può essere un unico intestatario della pratica, ma che deve passare per tutti, nonostante ci siano anche proprietari di 90 anni. Niente per le ditte, se ne riparla a metà febbraio al nuovo esame delle carte. Ma loro come fanno ad andare avanti dopo aver maturato un’esposizione finanziaria di 250mila euro? Come fanno a pagare le maestranze? E come si fa a dire ai proprietari “guardate, dovete rassegnarvi ad altri mesi di Cas per una questione burocratica?”. E’ incredibile, denunciamo con forza questa vicenda, nella speranza che serva a far muovere le istituzioni ed ad evitare che una cosa del genere possa capitare ad altri, perché è terribile. Devono capire che con la gente che lavora, e rischia, non ci si può comportare così».

        Mirandola, la sfida di Platis


          Annunciata ieri la candidatura a sindaco con una lista civica che parte dall’ascolto

          MIRANDOLA – Antonio Platis è il primo esponente di centrodestra ad annunciare nella nostra provincia la sua candidatura a sindaco per la tornata elettorale di primavera. Lo ha fatto ieri mattina a Mirandola, tenendo a battesimo la lista civica “Ascoltare per Innovare”, che nel nome racchiude il cuore del progetto: una formazione che parte da ciò che in questi 20 mesi post sisma è mancato, la capacità di ascolto della gente e dei suoi bisogni, coniugata a quella di mettere in campo iniziative strategicamente nuove per il rilancio della città. Questo è possibile grazie al fattivo coinvolgimento dell’associazione Mirandola Innovazione, realtà giovane del territorio già distintasi organizzando nei mesi scorsi una serie di sentite iniziative. «Siamo un gruppo di persone – ha spiegato il presidente Giorgio Sgarbi – che dopo il sisma hanno messo al centro il bene comune del proprio territorio, con un grande senso di appartenenza. Il passaggio a una lista civica è stato naturale, con la consapevolezza che sarebbe partita dall’ascolto, così come dall’ascolto è partita Mirandola Innovazione. Parte di noi viene da esperienze politiche diverse, parte non ne ha affatto, ma tutti ci siamo ritrovati in una figura come quella di Antonio, che ha sempre messo al centro della sua attività l’attenzione e la vicinanza ai cittadini nei fatti concreti: siamo convinti che sia la persona ideale per il tipo di percorso che vogliamo fare». Significativamente, la presentazione è avvenuta alla Pasticceria Busuoli di piazza Costituente, una delle primissime attività a riaprire in centro, rimboccandosi le maniche. E’ lo spirito che vuole contrassegnare la lista, che parte dalle basi della comunità e quindi dal suo centro, con un cuore ferito che deve tornare a pulsare. Sono i concetti cardine che hanno ribadito il 22enne ingegnere Matteo Stefanini, l’avvocato Gianni Paltrinieri, l’imprenditore Alberto Meschieri e gli altri. Ma ovviamente i riflettori erano puntati su Platis: «Sono onorato e lusingato – ha osservato – della fiducia mostratami da queste persone che hanno così tanta voglia di fare bene. Siamo consapevoli di avere la possibilità di amministrare Mirandola e vogliamo giocarcela nel modo più serio possibile, facendo anche questo annuncio di candidatura in largo anticipo rispetto ai tempi abituali della politica. Questo perché vogliamo avere davvero la possibilità di raccogliere i bisogni della città direttamente dalla gente, facendoli nostri. Sappiamo che il 2014 sarà l’anno in cui si costruisce il futuro, e vogliamo esserci». Di qui l’invito rivolto a tutti, che ha già avuto i primi riscontri, anche se non ufficiali, da Forza Italia, Nuovo Centrodestra, Fratelli d’Italia ma anche Scelta Civica, proprio per l’impronta aperta al dialogo e che rende possibili collaborazioni anche con il centrosinistra. Più difficile quella con Alberto Bergamini de “I Mirandolesi” «che in questi mesi – ha precisato Platis – a volte ha fatto scelte filogovernative anche più del Pd, come su Acof. I membri della lista devono fare una riflessione, sappiano comunque che la nostra disponibilità c’è». Appuntamento il 26 gennaio a Villa Tagliata per vedere chi, fra liste e partiti, risponderà all’appello. nDaniele Montanari

          Mercedes-Benz Lo scorso anno vendite record


            Record di vendite, nel 2013, per Mercedes-Benz, società del gruppo Daimler. La casa automobilistica di Stoccarda ha registrato l’anno scorso immatricolazioni per 1.461.680 veicoli, registrando un progresso del 10,7%. A parte Cina e Giappone, a trainare gli affari è stato il mercato degli Stati Uniti. Ovvero la madrepatria di Chrysler, di cui il gruppo tedesco prese il controllo nel 1998, versando ben 37 miliardi di dollari. L’unione transatlantica non fu però felice, e terminò nel 2007, quando l’80% del gruppo del Michigan fu ceduto al fondo Cerberus, per ‘appena’ 7,4 miliardi di dollari. Globalmente, a dicembre sono state vendute 139.180 autovetture marchiate Mercedes-Benz (+11,2%), un livello record per l’ultimo mese dell’anno. Il colosso teutonico si attende un’ulteriore accelerazione quest’anno, grazie al lancio di nuovi modelli, come il Suv Gla e la Classe C di nuova generazione.

            Automotive


              Due gruppi nel passato e nel futuro di Chrysler

              Fiat, S&P’s non si muove Il rating rimane lo stesso


                Pure la terza sorella ha emesso il verdetto

                Standard & Poor’s ha confermato il rating sul debito a lungo termine di Fiat a BB- e il giudizio di breve a B. L’outlook resta stabile e, rileva l’agenzia statunitense in una nota ufficiale, «riflette l’aspettativa che Fiat nel 2014 acceleri il processo di integrazione di Chrysler e prenda misure per facilitare i movimenti dei flussi di cassa tra le società detenute». Il verdetto è arrivato all’ora di cena italiana, dopo una giornata in cui le forze politiche e sindacali si erano prodigate nel commentare l’intervista con cui Sergio Marchionne ha spiegato a Ezio Mauro de la Repubblica la sua visione sul futuro del Lingotto, dopo l’ascesa, annunciata a Capodanno, al 100% del colosso del Michigan. Con il salvataggio del 2009, i torinesi si ritrovarono soci in Chrysler del Dipartimento del Tesoro, liquidato nel 2011, e di Veba Trust, fondo sanitario dei sindacati americani. Quest’ultimo detiene ancora oggi più del 41%, ma entro la prossima settimana, e dopo anni di trattative, uscirà di scena, ricevendo un totale di 3,65 miliardi di dollari, pari a circa 2,65 miliardi di euro. Poco meno della metà di quella cifra verrà dalle casse della stessa Chrysler, sotto forma di cedola straordinaria. Poi, in virtù di un accordo sindacale, ancora Chrysler, anche quando divenuta interamente di proprietà di Fiat, verserà 700 milioni in quattro anni a Veba. In virtù di tutto ciò, il Lingotto ha escluso eventuali aumenti di capitale.Né vi sarà necessità di emettere altro debito, almeno secondo Fitch, che già il 2 gennaio ha deciso di lasciare invariato il proprio giudizio sul gruppo torinese. Fiat, però, è comunque già alquanto indebitata di per sé, e ora si impadronisce definitivamente di un gruppo che ha i propri grattacapi da risolvere con l’esposizione finanziaria. Anche per questo, secondo Fitch, il colosso tricolore difficilmente si gioverà della cassa di Auburn Hills prima di qualche anno. E se S&P’s si è mostrata ieri un po’ più ottimista su questo punto, non così è stata Moody’s. Il 7 gennaio Moody’s, il cui giudizio sul debito dell’azienda automobilistica tricolore è al momento Ba3, ha detto di valutare un prossimo declassamento. Perché, come ha spiegato un top manager dell’agenzia, «l’acquisizione annunciata può indebolire in modo sostanziale la posizione di liquidità di Fiat». Allo stesso tempo è finito sotto analisi, per un possibile abbassamento, il debito emesso da tre controllate nordamericane del Lingotto che si occupano della parte finanziaria.

                Alimentare, è ancora il Canada l’obiettivo


                  Le multinazionali statunitensi guardano all’Emilia, le piccole e medie imprese emiliane guardano al Nuovo Continente. Mentre il colosso del tabacco Philip Morris annuncia la creazione di un nuovo stabilimento a Crespellano, a due passi dunque dai confini della provincia di Modena, e promette 600 assunzioni, il locale distretto dell’agroalimentare fa rotta verso il Canada. Perché i cosiddetti mercati emergenti andranno pure bene, ma il Nordamerica rimane sempre il Nordamerica. E’ al Sial di Montréal, importante fiera del settore enogastronomico in agenda dal 2 al 4 aprile prossimi, che si svolgerà la prossima tappa di Deliziando, il tour promozionale dei prodotti tipici italiani a cui ha aderito Unioncamere Emilia-Romagna. La missione tricolore è stata organizzata da Metropoli, azienda speciale dell’ente camerale fiorentino: ma in essa sono stati riservati nove posti a imprese residenti sul territorio regionale. Tra esse, non mancheranno i produttori di Parmigiano Reggiano e di Lambrusco. Per rendere l’idea, l’edizione 2013 del Sial, svoltasi invece a Toronto, ha registrato 550 espositori e oltre 13mila visitatori professionali. E se Toronto è il maggior polo anglofono del Canada, Montréal è il maggior polo francofono. Essi sono i due centri dove è concentrata la maggior parte dei cittadini, e dei consumatori, di un Paese che vede il pil in continua ascesa, e la domanda di beni alimentari di qualità, italiani soprattutto, pure. Già lo scorso ottobre, Deliziando ha portato le ditte produttrici del re dei formaggi e l’oro rosso di Modena a incontrare 150 potenziali partner nella stessa Montréal. La missione avvenne a poca distanza dalla firma dell’accordo tra Ue e governo canadese, con cui quest’ultimo si impegna a una maggior tutela di Dop e Igp del Vecchio Continente. A marzo 2013, inoltre, sotto gli auspici del Consorzio del Parmigiano Reggiano un’azienda emiliana ha firmato un accordo per rifornire con circa 13mila forme ogni anno il principale operatore della grande distribuzione del Paese della foglia d’acero, Loblaws, che vanta ben 1.400 punti vendita. L’intesa è stata festeggiata con un grande evento, tenutosi allo storico palazzo dello sport di Toronto per l’hockey su ghiaccio.

                  La questione export


                    Incroci tra il Nord America e la via Emilia

                    Ik Multimedia e Puro gran protagonisti a Las Vegas


                      Il distretto dell’informatica e dell’hi-tech modenese continua a meritarsi la ribalta mediatica. Dopo che il gioellino Expert System ha annunciato l’approdo in Borsa, buone nuove arrivano da Las Vegas, dove si è appena concluso il Ces 2014. Una fiera dell’alta, anzi altissima tecnologia, per dirla molto in breve. Al Ces 2014 ha dedicato un ampio articolo, ieri, il sito de il Corriere della Sera. Ebbene: secondo l’articolo, tra le poche aziende tricolori le cui proposte hanno conquistato il pubblico, cinque in tutto, ve ne sono ben due modenesi. Una è già abbastanza nota: la Puro, che produce gli astucci per gli iPhone, un mercato in cui è uno dei principali operatori italiani e forse non solo. L’altra impresa, invece, si chiama Ik Multimedia e ha creato una serie di strumenti che, con gli smartphone, consentono di comporre testi musicali. Già con una sede in Florida e una a Tokyo, Ik Multimedia da poco ha un quartier generale pure in Cina. E tuttavia sta gradualmente riportando sotto la Ghirlandina la produzione che finora era in Estremo Oriente, ha spiegato al sito prima citato il direttore vendite, Fabrizio Testa. Per quanto riguarda Expert System, due giorni fa l’assemblea degli azionisti ha approvato il progetto di quotazione sull’Aim, una sezione di Borsa Italiana riservata alle pmi: sarà la seconda modenese, dopo Primi sui Motori, sbarcata sul listino nel 2012. Media impresa magari sì, Expert System non si può definire una start up. La sua carta di identità dice che è nata nel maggio 1989, quando due ex compagni dell’istituto ‘Jacopo Barozzi’ decisero, poco più che ventenni, di investire forte su una grande passione comune: l’informatica. I due si chiamano Paolo Lombardi e Stefano Spaggiari, e a loro si è poi aggiunto il pavullese Marco Varone. Strappato un insperato contratto alla Microsoft nel 1993, per il correttore automatico di Word, l’azienda di via Virgilio si è quindi lanciata in quel campo che ne ha fatto le fortune: l’analisi semantica dei documenti informatici, un’attività che ha portato come clienti grandi gruppi bancari, delle telecomunicazioni e, appunto, strutture militari. L’ingresso in Borsa avverrà tramite un aumento di capitale dedicato ai fondi di investimento, ma Spaggiari e Varone resteranno alla testa della società.

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