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Critiche al convitto di S. Agostino


    La struttura bocciata da tutto il centrodestra

    La ex sede dell’Ospedale civile di Modena è destinato a cambiare look con circa 60 milioni di euro della Fondazione Cassa di risparmio di Modena. Un’ operazione che ha destato un gran dibattito a livello nazionale perché l’intervento viene considerato ad alto impatto sull’identità architettonica del luogo. Ma è scoppiata una nuova polemica sul complesso culturale. Il luogo dello scontro è stato il consiglio comunale di giovedì dove la maggioranza ha approvato una deroga al progetto originario: autorizzato la costruzione e realizzazione di un convitto. Nel concreto si tratta di una struttura con diciotto posti letto dedicati all’accoglienza di studenti e docenti universitari. Il centrosinistra con il sostegno dell’ Udc ha dato il via libera al progetto, ma le opposizioni non sono state convinte. Forza Italia con il capogruppo Adolfo Morandi ha fatto presente che si tratta di una struttura che non risolve il problema dei posti letto per gli studenti, mentre si danno benefici ai docenti universitari. Oltre la critica, la proposta alternativa: una convenzione con gli hotel cittadini per risparmiare i soldi per la costruzione e la manutenzione del centro. Per Olga Vecchi «a Modena ci si scontra sempre con la mancanza di un progetto generale e anche in questo caso non sappiamo ancora cosa ospiterà quel complesso. Temo quindi – ha proseguito – che quello della foresteria sia un riempitivo e che rischiamo di ritrovarci un nuovo Mef, architettonicamente stupendo ma che non abbiamo saputo riempire nel modo giusto». Anche Sandro Bellei ha espresso contrarietà «per lo snaturamento della piazza settecentesca Sant’Agostino e per lo spostamento, con grossi rischi per il patrimonio librario, della Biblioteca Estense nelle torri dell’ex Sant’Agostino, il cui impatto ambientale sarà per molti assai pesante. Un residence studentesco in quel comparto vuol dire unire il sacro e il profano». Michele Barcaiuolo di Fratelli d’Italia si è detto «contento che l’Amministrazione, dopo aver portato per anni gli studenti fuori dal centro, oggi decida di invertire la rotta, ma si potevano trovare soluzioni ulteriori». Eugenia Rossi di Etica e legalità ha espresso perplessità: «La mancanza di ampio respiro nel progetto del convitto, di cui si parla da molto tempo ma su cui in passato c’era una serietà di approccio che adesso mi sembra mancare, visto che la proposta è di una struttura molto piccola».

    Urbanistica e polemiche


      I piani comunali creano scompiglio

      Via Giardini, la ciclabile che divide In campo anche i commercianti


        Per Confesercenti non si deve modificare il tracciato

        Germania, la Merkel in discesa


          Dopo più di un anno alla guida della classifica del politico di governo più amato dai tedeschi, Angela Merkel cede lo scettro al ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble e la cancelliera tedesca si deve accontentare di un secondo posto, secondo il consueto sondaggio Deutschland Trends del primo canale pubblico Ard. L’ultima volta che Angie, 59 anni, è scesa sul secondo gradino del podio era il giugno 2012, quando ancora una volta a essere primo era il collega cristiano-democratico Schaeuble. E’ il 76% dei tedeschi a elogiare il riconfermato ministro delle Finanze, ma la cancelliera gode sempre del 75% dei consensi. A seguire nella lista dei più amati, il ministro degli Esteri socialdemocratico Frank Walter Steinmeier (73%), il collega all’Interno Thomas de Maiziere (61%) e il ministro dell’Economia Sigmar Gabriel (Spd) con il 57%. Unica maglietta nera va a Ursula von der Leyen, neo-ministro della Difesa, con appena il 44% che approva il suo ruolo. Anche il presidente della Repubblica Joachim Gauck gode di grande popolarità, con il 77% degli intervistati che si dice soddisfatto con il suo operato. La cancelliera non può dire comunque dire insoddisfatta. Ha appena strappato la vittoria alle ultime politiche, confermandosi alla guida per la terza volta della «Locomotiva europea». L’accordo di Grande coalizione aveva ricevuto il via libera proprio dalla base del partito Socialdemocratico. I 474mila iscritti, con un voto per e-mail, avevano detto sì a grande maggioranza (76%) alle larghe intese con la Cdu della cancelliera che nelle elezioni del 22 settembre era arrivata a soli cinque seggi dalla maggioranza assoluta. Ma l’accordo da 187 pagine siglato e sottoposto al referendum degli iscritti ha ottenuto tre vittorie di indubbio peso per la sinistra: la fissazione di un salario minimo di 8,50 euro all’ora; la possibilità per i figli di immigrati nati in Germania di mantenere la doppia cittadinanza e la pensione anticipata a 63 anni senza penalità per chi abbia raggiunto i 45 anni di contributi.

          Usa, ecco perché Bin Laden fa ancora paura


            Osama bin Laden è morto, ma l’intelligence Usa teme che i jihadisti possano creare un avatar del leader di al Qaida capace di «fare sermoni ed emettere fatwe per centinaia di anni a venire». Si legge nello studio condotto nel 2008 dall’Ufficio Usa per il direttore dell’intelligence nazionale (Odni), diffuso ieri dal Financial Times. «Immaginate che i jihadisti creino un accurato avatar di Osama Bin Laden e usino le sue tante registrazioni audio per dare vita all’avatar per esperienze di realtà virtuale ravvicinate che potrebbero essere usare per fare sermoni, convertire e propagandare il dogma ai media», si legge nello studio. L’Odni non ha risposto a una richiesta di commento del giornale, che ha però contattato un esperto della Federazione degli scienziati americani che ha ottenuto la diffusione del rapporto. «Lo scopo dello studio era quello di valutare possibili scenari e stimolare valutazioni analitiche sulle loro conseguenze», ha precisato Steven Aftergood.

            Francia/2, un altro stop all’antisemita Dieudonné


              Il Consiglio di Stato francese ha confermato il divieto allo spettacolo «Le mur» del comico Dieudonné M’Bala M’Bala, in programma ieri sera e già vietato il giorno prima a Nantes. Lo si apprende da Le Figaro. In precedenza ieri, il tribunale amministrativo di Orleans aveva confermato lo stop allo spettacolo. Il comico aveva presentato ricorso, accusato di voler mettere in scena uno spettacolo antisemita. Il governo francese ha definito «una vittoria per la Repubblica» la conferma da parte del massimo organo di giurisdizione amministrativa del Paese del divieto di uno spettacolo del comico francese Dieudonné, sottolineando che il razzismo e l’antisemitismo non possono essere tollerati in Francia. «Non si può tollerare l’antisemitismo e il razzismo: la Francia non è questo», ha commentato il ministro dell’Interno, Manuel Valls.

              Equilibri precari


                Succede nel mondo

                India: di nuovo lo spettro della pena di morte sui marò


                  Una decisione su come proseguirà il processo ai due fucilieri Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati in India di aver ucciso due pescatori nel Kerala, «sarà presa entro due o tre giorni». Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno, Sushilkumar Shinde, secondo quanto riportano i media indiani. Giovedì avevea incontrato il ministro agli Affari Esteri, Salman Khurshid, e della Giustizia, Kapil Sibal. Secondo le leggi indiane, i due marò italiani potrebbero rischiare la pena di morte, ma le autorità di Nuova Delhi hanno assicurato che questa pena non sarà loro. La notizia è rimbalzata sui media locali che commentano. Secondo quanto scriveva ieri il quotidiano Hindustan Times, i due marò potrebbe essere incriminati per reatipunibili «esclusivamente» con la condanna a morte. Il quotidiano spiega che per quanto il ministro degli Esteri abbia assicurato il governo italiano che i due militari non sarebbero stati condannati a morte, la Nia (National Investigaton Agency) ha invocato per il loro caso un’incriminazione sotto la fattispecie della sezione Tre, una norma che prevede la condanna a morte per qualsiasi persona che abbia causato il decesso di un’altra. L’incontro avuto tra il ministro degli Interni e quello della giustizia Kapil Sibal e Khurshid non avrebbe sciolto il caso ma secondo l’Hindustan Times in definitiva la Nia dovrebbe procedere in base alla linea già adottata. Le indagini della Nia, aggiunge il giornale, sono giunte alla conclusione che i marò italiani in occasione dell’incidente non lanciarono alcun allerta con gli altoparlanti né spararono colpi di avvertimento prima di colpire i due pescatori. I fondatori di Fratelli d’Italia Meloni, La Russa e Crosetto hanno chiesto al ministro degli Esteri Bonino di riferire in Aula. Sconcerto anche da Forza Italia con Deborah Bergamini che nota: «L’Italia rischia di essere un Paese senza una voce autorevole nel mondo e questo, purtroppo, è l’esito della demolizione della nostra credibilità internazionale a cui ci si è prestati pur di abbattere il governo Berlusconi».

                  Francia, Closer ‘denuncia’ la love story di Hollande


                    Il presidente della Francia François Hollande ha minacciato che procederà per vie legali contro la rivista Closer, su cui sono comparse delle immagini che proverebbero una sua relazione amorosa clandestina. In un comunicato ottenuto da Associated Press, Hollande vuole «condannare con forza gli attacchi al rispetto della privacy, a cui ogni cittadino ha diritto» e dichiara di stare valutando la possibilità di azioni legali anche in tribunale. Nel comunicato il presidente non fa alcun riferimento alla presunta relazione, che secondo Closer sarebbe con l’attrice Julie Gayet. Per lungo tempo sono circolate voci secondo le quali Hollande, legato alla giornalista Valerie Trierweiler ma non sposato, potrebbe avere un’amante. Nelle immagini pubblicate da Closer si vede una guardia del corpo e un uomo con un casco, presumubilmente Hollande, che si recano in quello che la rivista afferma essere l’appartamento dell’attrice. Il presidente francese non si è mai sposato, ma ha avuto quattro figli dalla politica Segolene Royal e da anni è legato a Trierweiler, considerata praticamente la first lady di Francia.

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