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Vicende che scottano


    Succede nel Belpaese

    Concordia, a giugno via dal Giglio Dodici porti a contendersi il relitto


      Garanzie necessarie per il business dello smantellamento

      Il mese in cui sarà rimossa la nave Costa Concordia, naufragata al largo dell’Isola del Giglio nel gennaio 2012, «sarà il mese di giugno». Lo annuncia, confermando la tempistica già fornita nei mesi scorsi, Franco Gabrielli, capo della Protezione civile e commissario dell’emergenza al Giglio, illustrando in una conferenza stampa le fase di rimozione del relitto. Dopo il «parbuckling», il raddrizzamento effettuato lo scorso 17 settembre, il prossimo obiettivo nelle operazioni per la rimozione è il rigalleggiamento della nave in modo che il relitto sia pronto per essere portato via. Le prossime operazioni dunque saranno interventi di ripristino strutturale sul lato dritto per creare le condizioni giuste per il posizionamento di quindici cassoni. Si tratta di operazioni che possono essere eseguite solo in presenza di condizioni atmosferiche favorevoli: per questo l’installazione dei cassoni è prevista dal prossimo aprile. Intanto sono diversi i porti che si contendono il relitto. L’operazione di smantellamento è infatti un businnes millionario. «Si sono offerti dodici porti per la destinazione della nave, e tra questi cinque sono in Italia», ha spiegato Gabrielli. «Se ci dovesse essere una distanza tale da non consentire direttamente il traino a destinazione – ha continuato – la nave sarà collocata fino a settembre-ottobre in un porto intermedio». Tra i porti che hanno manifestato interesse per la Costa Concordia ci sono Genova, Piombino, Civitavecchia e Palermo. Il porto che accoglierà la nave dovrà però avere determinate caratteristiche e infrastrutture adatte a ricevere un relitto di tali dimensioni (ad esempio una profondità di almeno 20 metri) nonché attrezzature adeguate per la demolizione e il riciclo della nave in accordo con la normativa nazionale e internazionale.

      Varese, 15enne violentata dal branco


        Non si rassegnava alla fine di una breve relazione sentimentale e avrebbe deciso di vendicarsi della ex, una 15enne, violentandola insieme a due giovani da poco maggiorenni. Il ragazzo, 17 anni, e i due amici sono indagati dalla Procura di Busto Arsizio per violenza sessuale di gruppo. A denunciare l’episodio, i cui contorni sono ancora da chiarire, avvenuto nel parco di un museo a Busto Arsizio, in provincia di Varese, è stata la ragazzina. La studentessa ha anche riferito che il branco avrebbe ripreso lo stupro con un telefono cellulare, forse con l’obiettivo di ricattarla o pubblicare le immagini sui social network. Per questo i carabinieri hanno sequestrato i computer e il materiale informatico dei tre giovani in cerca del filmato che, finora, non è stato rinvenuto. Sulla vicenda, avvenuta alcuni giorni prima di Natale ma emersa solo ora, gli inquirenti mantengono il più stretto riserbo.

        Ressa ai Caf presi d’assalto dai cittadini


          «Si certo ci chiama tanta gente, ma le persone hanno iniziato a chiedere informazioni già da dicembre». L’addetta del Caf (centro di assistenza fiscale) delle Acli (l’associazione dei lavoratori cattolici) di Modena conferma l’assalto agli sportelli per togliersi questo peso della Mini Imu. Riuscirete a chiudere tutte le pratiche in tempo per il 24 gennaio?«Speriamo di si, stiamo organizzando dei turni di lavoro straordinari per riuscire a rispondere a tutte le richieste degli utenti». E’ possibiule calcolare l’imposta da soli?«Si ma è complesso è sempre meglio rivolgersi a dei professionisti». Anche se non si pagano sanzioni in caso di errori è un’altra, ennesima, perdita di tempo. Questi i problemi per la Mini Imu, figuriamoci per la Tasi, la Tari, l’Imu per le seconde case e gli immobili produttivi. Una giungla: « E’ assurdo – denuncia Giovanni Guazzaloca, presidente dell’associazione dei piccoli proprietari -.I soci e i cittadini vengono allo sportello a chiedere chiarimenti, ma non possiamodare risposte poiché mancano certezze normative».

          Tasse, i Comuni si ribellano a Modena vince il silenzio


            C’è chi ha congelato fino a giugno la Mini Imu

            Se a Modena la battaglia contro le tasse del governo Letta è condotta sottovoce, a Rimini, dopo aver annunciato ieri lo slittamento del pagamento della ‘mini-Imu’ a giugno, da buoni romagnoli usano le armi dell’ironia. «Oggi (ieri per chi legge, ndr) – scrive il sindaco Pd Andrea Gnassi su Facebook – lanciamo un altro allarme al governo. Attenzione a raccontare le barzellette che non ci sarà più l’Imu e che ci saranno meno tasse. Dietro il balletto dei vari nomi – Iuc, Iac, Tasi, Tari – il rischio che si configura è che alla fine con la Tasi una famiglia svantaggiata a Rimini e in altri Comuni pagherà almeno 100 euro in più rispetto a quanto pagava con l’Imu sulla prima casa». Allora, continua Gnassi, «dico al governo: non chiamiamola Tasi, chiamiamola ‘Tamaz’ (dal dialetto romagnolo “t’amaz”, ndr) così almeno gli italiani capiscono il significato di quella tassa». Non saranno i larghi ragionamenti di Giuseppe Boschini, ma fa capire bene quanto sia tartassatore il governo di centrosinista. Poi c’è da dire che solo ora i sindaci democratici si svegliano da un torpore ultradecennale sul tema dell’imposizione fiscale. Si viaggia a scoppio ritardato dopo aver sempre praticato la filosofia del tassa e spendi. Eppure non solo a Modena l’opposizione di centrodestra ha proposto misure e ricette alternative: il taglio delle spese improduttive e l’esternalizzazione dei servizi. Tante proposte, ma mai accolte.

            In città si paga il 24 senza se e senza ma. La guida su Internet


              Oltre la beffa della mini gabella si butta via pure tanto tempo: niente bollettini spediti a casa

              Saranno solo 40 o 60 euro (in media) quelli della Mini Imu, ma hanno fatto stappare il tappo politico della protesta che ha contaggiato i sindaci democratici di mezza regione, in particolare quelli della Romagna passando per Imola e Bologna. I primi cittadini hanno sfoderato gli artigli contro i loro compagni che siedono al governo: colpendo sia il premier Enrico Letta che il ministro Graziano Delrio. Entrambi accusati di dire «balle» e di non avere coraggio nella sospensione della gabella che vorrebbero sostituire con la tassazione del gioco d’azzardo. E alla fine il primo cittadino di Rimini Andrea Gnassi ha congelato e spostato il pagamento a metà giugno, seguito da altri sindaci romagnoli. E ieri ha benedetto questa rivolta il segretario provinciale del Pd ravennate Michele De Pascale: «In queste settimane i sindaci dell’Emilia-Romagna, guidati da Fabrizio Matteucci (Ravenna) e Daniele Manca (Imola), hanno combattuto una battaglia giustissima e tutto il partito li ha sostenuti. In questo quadro, la scelta di posticipare il pagamento della mini-Imu è stata sicuramente un’ottima iniziativa». Alla fine Bologna, pur sostenendo la battaglia a parole (vedi articolo a pagina 6), ha fatto un passo indietro e farà pagare il balzello il 24 gennaio. Ma il comportamento più lealista nei confronto del Governo pasticcione l’ha tenuto Modena dove in queste settimane né il sindaco Giorgio Pighi (a parte aver firmato il documento dei sindaci) né l’assessore al bilancio Giuseppe Boschini hanno alzato il livello dello scontro contro Letta, né tantomeno si sono sognati di posticipare il pagamento. Boschini a dicembre aveva invitato a non pagare la gabella, ma in realtà anche volendo non si poteva pagare. Infine ieri ha fatto diffondere on line la «guida del Comune per pagare la Mini Imu». E’ vero che in qualche intervista Boschini ha denunciato il governo che prende i soldi ai comuni, è vero che su Facebook posta ragionamenti articolati come questo «che fine hanno fatto i soldi che lo Stato centrale ha risparmiato non dandoli più agli enti locali, che sono stati mandati a trovarli direttamente sul loro territorio?». Ma la battaglia no, per carità. In avanti sono andati gli altri primi cittadini che poi hanno scelto di allievare l’inizio anno fiscale dei contribuenti già alleggeriti dai pagamenti di dicembre e che a gennaio dovranno tirare fuori i soliti cento euro e passa per il canone della Rai. Per non dimenticare le imprese che entor il 31 gennaio devono pagare tassa sulla pubblicità e Tosap. Balzelli su balzelli. E per il 2014 non c’è da aspettare un sollievo fiscale – lo dicono anche tanti di centrosinistra – con l’arrivo delle varie imposte sulla casa per non parlare dei rincari delle tariffe pubbliche, aumentate in modo sproporzionato come denunciano numerosi centri studi, ad iniziare dai parcheggi cittadini. Da tempo l’amministrazione Pighi dice di aver tagliato sprechi e spese della macchina comunale ma sia l’opposizione di centrodestra che gli imprenditori sembrano crederci molto poco. Tutte le associazioni di categoria in questi mesi hanno presentato proposte di spending review all’amministrazione attraverso una gestione più manageriale dei servizi comunali. Ma su questo fronte non si sono fatti passi avanti e quindi si prosegue con il tassa e spendi.

              B in Breve


                Nocchi in prestito al Padova via Juventus Il Padova ha ufficializzato che è stato raggiunto l’accordo per il passaggio in biancoscudato del portiere classe 1990, Timothy Nocchi. Il giocatore, che già ieri si è allenato a Bresseo con i nuovi compagni, è stato trasferito al Padova dalla Juventus con la formula del prestito. Il calciatore aveva iniziato la stagione con la maglia del Carpi, sempre nella serie cadetta. Allungato il contratto di Vincent Laurini Il Carpi avrebbe trovato l’accordo con l’Atalanta per Gaetano Letizia. I bergamaschi dovrebbero acquistare la metà del cartellino del terzino destro, che rimarrà in Emilia fino a giugno. La società biancorossa avrebbe anche allungato a cinque anni il contratto, in compartecipazione con l’Empoli, del laterale francese Vincent Laurini. Per finire il mister Roberto Vecchi sta valutando Andrea Doninelli, centrocampista del Genoa, in comproprietà con la Juve Stabia.

                Ardemagni: siamo ai dettagli E il Carpi ora punta in alto


                  Praticamente fatta per Lazarevic, un altro ex canarino

                  Il calcio non è uno scherzo, e le ambizioni sono il sale di tutta l’attività agonistica. Negli ultimi giorni il Carpi è l’assoluto protagonista del calciomercato, fino a qualche settimana fa era impensabile veder accostati nomi altisonanti al club biancorosso. Nella stanza dei bottoni di via Marx la triade Bonacini-Caliumi-Giuntoli ha capito che investendo sul mercato si può tentare la scalata alla serie A, tolto il Palermo che farà un campionato a sé, le altre pretendenti non sembrano irresistibili. Con qualche innesto i carpigiani possono fare il salto di qualità, Pesoli e compagni hanno dimostrato di essere un team solido, e l’entusiasmo di una neo promossa può sempre fare la differenza; in tempi recenti Cesena e Novara hanno fatto il doppio salto consecutivo dalla C alla A. I valori del campionato permettono di ipotizzare questo ragionamento, i tessili hanno una buona posizione di classifica e un telaio rodato, e in campagna acquisti tutto può accadere. Il primo tassello inserito è il portiere Simone Colombi, si punta ai difensori Legati e Marzorati, a centrocampo è stato trovato l’accordo per Lazarevic ex Modena ora al Chievo. Se dovessero sorgere intoppi si virerà su Rivas dello Spezia. La ciliegina sulla torta sarebbe l’attaccante Matteo Ardemagni, un bomber da 23 gol nello scorso torneo cadetto, con il Chievo il discorso è avviatissimo, si sta parlando con l’Atalanta che detiene l’altra metà del cartellino. Con i bergamaschi la dirigenza tessile metterà sul piatto della bilancia il cartellino di Gaetano Letizia, il laterale napoletano è seguito da tante squadre, questa potrebbe essere la chiave di volta. Mettere Ardemagni al centro dell’attacco significherebbe avere un giocatore che fa reparto da solo, uno capace di capitalizzare tutti i palloni che vengono manovrati dalla metà campo in su. La trattativa è già ad uno stadio ottimale, si è ai dettagli, l’offerta è praticamente irrinunciabile per il bomber di Milano. Ora ogni momento può essere quello buono per mettere l’autografo su un contratto mai visto prima in via Marx. E’ un momento particolarmente febbrile, i tifosi cominciano a sognare,. Il Carpi vuole stupire ancora e per farlo è disposto a fare un sacrificio mai fatto prima, strategie e trattative concluse poi dovranno essere tramutate in punti sul campo dal 25 gennaio in avanti. I biancorrosi sono gli assoluti protagonisti nelle trattative invernali, una situazione imprevedibile all’inizio della stagione. Pasciuti ha allungato il suo contratto fino al 2016; il capitano Emanuele Pesoli è stato richiesto dal Watford del suo ex allenatore Giuseppe Sannino, rimarrà a Carpi. Per quel che riguarda la decisione sulla partita sospesa Carpi-Padova, la giustizia sportiva si riunirà il prossimo 17 gennaio. (r.s)

                  Modena deluso dal comportamento del bomber di Milano


                    Si è chiuso l’acceso derby sul mercato. Il procuratore del giocatore replica a Caliendo

                    Ardemagni praticamente del Carpi, Comi al Modena. I biancorossi dovrebbero essersi aggiudicati, a meno di ribaltoni delle ultime ore, il derby per il bomber di Milano. Ieri sera, nel corso di un’intervista televisiva, un presidente Caliendo piuttosto scocciato ha accusato il giocatore: «Ardemagni ha mancato di rispetto rispetto ai tifosi, chi ha questi comportamenti non ci interessa». Pronta la replica del procuratore di Ardemagni, Lombardi: «La priorità del giocatore è sempre stata il Modena. Martedì scorso abbiamo contattato il Modena, ma ci è stato detto che non c’era la possibilità di pareggiare l’offerta del Carpi, così ci siamo mossi in altro modo». Dopo l’acceso derby sul campo adesso se ne scatenerà un altro di mercato, tra accuse e contraccuse. Ma l’impressione è che in questo momento il Carpi sia disposto a fare investimenti importanti puntando sul sogno serie A. Vicenda Ardemagni a parte, sta entrando nel vivo il mercato gialloblu anche se ufficialmente non ci sono ancora movimenti certificati a parte ciò che riguarda il settore giovanile. Ad ogni modo non è da dimenticare per il centrocampo l’ingaggio sostanzialmente ormai certo di Armin Bacinovic. Intanto, però, la squadra ha ripreso a faticare sul serio e ieri allo Zelocchi si è sottoposta ad una doppia seduta incentrata sulla parte atletica e fisica nella mattinata, mentre nel pomeriggio più spazio è stato dedicato alla parte tattica. Al gruppo si è riunito Francesco Signori dopo l’intervento al ginocchio e si è messo a disposizione dello staff sanitario per la rieducazione. Assenti, invece, il difensore Alessandro Potenza ed il giovane attaccante Doudou Mangni. Entrambi hanno svolto terapie mediche con i fisioterapisti.

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