Nel video l’intervista Andrea Cossarizza, Immunologo e Professore Ordinario di Unimore

Alla base del successo, nella lotta al coronavirus firmata Oxford-AstraZeneca, c’è il tipo di dosaggio. Così si spiegano i primi dati del vaccino anticovid, al cui studio parteciperà anche il Policlinico di Modena insieme ad altri sei centri italiani. Secondo i risultati preliminari dei test clinici condotti in Regno Unito e in Brasile, il vaccino vede variare il suo range di efficacia dal 62 al 90%, con una media calcolata del 70%. Il prodotto, fa sapere la casa farmaceutica AstraZeneca, ha raggiunto gli endpoint di efficacia nella protezione dal Covid-19 a un minimo di 14 giorni dopo la somministrazione di due dosi effettuate ad almeno un mese di distanza e un regime di dosaggio ha mostrato un tasso di efficacia maggiore di un altro. AstraZeneca, nel rendere noto questi dati ha aggiunto che non sono stati riscontrati problemi di sicurezza gravi correlati al vaccino. L’azienda si sta quindi preparando a richiedere l’autorizzazione di emergenza all’OMS per distribuire il vaccino nei paesi a basso reddito e a presentare i dati alle autorità di tutto il mondo per l’approvazione condizionale o anticipata. Una caratteristica sottolineata dalla società è che il prodotto può essere conservato, trasportato e manipolato in un semplice frigorifero per almeno sei mesi.