E’ appena al di sotto della sufficienza il voto che l’Osservatorio sulla salute  dell’Università Cattolica di Milano dà all’Emilia Romagna nel suo rapporto annuale. In un quadro nazionale in cui i voti più alti vano al Veneto, premiato addirittura con un 9, e alla Campania, la nostra regione merita un 5,5 e paga il tasso di letalità da Coronavirus al di sopra del 14%, il più alto d’Italia dopo la maglia nera Lombardia. E’ alto anche il tasso di ospedalizzazione (intorno al 50% dei contagiati da Covid-19) fino alla metà del mese di marzo, che poi ha visto una discesa. Nella pagella dell’Osservatorio si sottolinea come l’Emilia Romagna, nelle prime previsioni, doveva uscire dall’epidemia il 19 luglio, ma registra ancora nuovi casi a doppia cifra e dunque i tempi dovrebbero allungarsi. I vaccinati invece sono al 54,7%, appena sopra la media nazionale. I voti alle regioni sono stati dati sulla base di cinque indicatori: tasso di letalità e ospedalizzazione, numero di tamponi, contenimento dell’epidemia e vaccinati contro l’influenza. Più in generale l’analisi dell’Osservatorio fotografa un quadro reso difficile dall’emergenza Covid in cui, spiega il direttore Walter Ricciardi, “è stata messa a nudo l’inefficacia del decentramento in sanità e la poca lungimiranza della politica nel voler trattare il servizio sanitario nazionale come una realtà economica dalla quale ricavare risparmi”.