Mohamed Gaaloul dovrà rispondere di omicidio e distruzione di cadavere. A poco meno di un anno dalla tragica morte di Alice Neri, uccisa e carbonizzata a Fossa di Concordia, la Procura ha formalizzato la richiesta di rinvio a giudizio innanzi alla Corte d’Assise nei confronti del 29enne unico indagato per l’omicidio della donna. L’azione penale segue quanto previsto dal Mandato di Arresto Europeo in relazione ai delitti di omicidio volontario e distruzione di cadavere. Gaaloul, fermato in Francia a metà del dicembre scorso nella città di Mulhouse, non ha rinunciato infatti all’applicazione del principio di specialità, una norma che stabilisce che una persona estradata non può essere processata per reati diversi da quelli per i quali viene consegnato al Paese in cui si ipotizza siano stati commessi. Questo significa che, anche se Mohamed Gaaloul è stato indagato anche per violenza sessuale, non potrà essere al momento processato per questo reato. Verrà quindi avanzata alle autorità giudiziarie francesi una richiesta di estensione della consegna dell’indagato all’Italia. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, per il 29enne è stato ipotizzato anche il reato di violenza sessuale ai danni di Alice Neri; al di fuori dai fatti di Fossa di Concordia, Gaaloul dovrà rispondere anche di tentata estorsione nei confronti di un’altra donna e di cessione di sostanze stupefacenti. Se la richiesta alle autorità francesi sarà accolta, la Procura modenese avanzerà una separata richiesta di rinvio a giudizio.