Si va verso lo stop per i bar di vendere cibi e bevande da asporto a partire dalle 18, la conferma allo spostamento massimo di due persone per andare a trovare amici e parenti e l’istituzione di una zona bianca. Queste le azioni che sono state discusse dal Governo insieme alle Regioni questa mattina, con un incontro che ha dato il via alla strada che porterà a un nuovo dpcm. Per l’ok definitivo bisognerà attendere giovedì. È invece sfumata l’ipotesi che avrebbe gettato l’Emilia-Romagna direttamente in zona rossa, ovvero il passaggio immediato alle misure più stringenti per tutte le regioni con più di 250 positivi ogni 100mila abitanti nell’arco di una settimana. Permane comunque l’idea del Governo di intervenire sugli indici per facilitare il passaggio di colore nelle regioni a rischio alto, confermando quindi l’abbassamento della soglia dell’Rt per il passaggio. Con 1 si attiverà la zona arancione, con 1,25 la zona rossa. Se le cose non peggioreranno, l’Emilia-Romagna dovrebbe quindi rimanere arancione. Confermata anche una stretta alla movida. L’ipotesi, ancora da confermare, è quella di vietare l’asporto dai bar a partire dalle 18, per evitare assembramenti e aperitivi improvvisati lungo le strade. Un’idea che ha già sollevato le critiche dell’Assessore regionale al commercio, Andrea Corsini: “la gran parte di questi esercenti – ha scritto l’assessore in una nota – gestisce i locali in maniera più che corretta e la maggioranza di loro non può pagare colpe di pochi”. Pressoché certo invece il divieto di uscita dalle regioni, anche se gialle, mentre salta l’idea di una zona arancione generalizzata ogni week end. Gli spostamenti per andare a trovare parenti e amici per un massimo di due persone, così come è avvenuto durante le feste natalizie, potrebbe essere confermata. Si fa poi sempre più concreta l’ipotesi di istituire una “zona bianca”, ovvero un’area dove permane solo l’obbligo di tenere la mascherina e le distanze di sicurezza. Ma attualmente nessuna regione avrebbe i requisiti per entrarci, dato che scatterebbe con un Rt inferiore a 0,5. Infine, si è fatta largo l’ipotesi di riaprire i musei nelle regioni gialle, mentre è slittata l’apertura degli impianti sciistici che dovevano ricominciare il 18 gennaio