Attesa per ieri, è slittata ancora la nomina del commissario alla ricostruzione post-alluvione in Emilia-Romagna. Nonostante il pressing a livello locale perché venga individuata al più presto la figura che dovrà occuparsi della ripartenza dell’economia, il nodo del commissario straordinario ancora non è stato sciolto. Tra i papabili ci sarebbero il generale Giuseppe Vadalà, commissario alla bonifica delle discariche, e l’attuale commissario all’emergenza idrica Nicola Dall’Acqua. Erano circolati anche: il generale Francesco Paolo Figliuolo, già commissario straordinario durante il Covid, il capo della protezione civile Fabrizio Curcio, Guido Bertolaso, già ai vertici della protezione civile e oggi assessore della regione Lombardia. Nomi che però ora apparirebbero meno quotati rispetto ai primi due. Si tratta in tutti i casi di indiscrezioni, ma quella che sembra definitivamente tramontata è la possibilità che il commissario sia il Presidente della Regione Stefano Bonaccini. Il governatore affonda però il colpo e nel sottolineare che Vasco Errani venne nominato due giorni dopo il terremoto del 2012, definisce l’attesa della nomina attuale troppo tardiva. E incalza: “Musumeci sosteneva che non c’era fretta di nominare il commissario, io assieme a sindaci, presidenti di Provincia e parti sociali sosteniamo che serve tenere insieme emergenza e ricostruzione”. E ancora: “Noi stiamo attendendo questo, perché noi i soldi non li abbiamo da soli”. Il governatore inoltre durante la trasmissione Omnibus su La7 ha replicato ai dubbi espressi anche da membri del governo sulla capacità di spendere bene i soldi da parte delle istituzioni locali. “I soldi dati a questa terra dopo il terremoto, allo Stato sono tornati indietro con gli interessi”. Inoltre nel tracciare il quadro dei danni la Regione ha chiesto 8.8 milioni di euro, di cui 1.8 milioni servono per sistemare frane, fiumi e strade prima dell’autunno, per evitare che nuove piogge possano causare ulteriori danni.