Il campione del mondo deposita una deposizione dell’ex compagno di squadra alla Juventus

Il centrocampista della Juventus Claudio Marchisio è stato chiamato in causa oggi dall’ex compagno di squadra Vincenzo Iaquinta, nell’udienza preliminare del processo Aemilia. Iaquinta figura tra i 236 imputati: l’ipotesi di reato a suo carico riguarda una presunta violazione della legge sulle armi. A processo c’è anche il padre del calciatore, Giuseppe, imprenditore cui i pm della Dda contestano l’associazione a delinquere di tipo mafioso. Entrambi sono difesi dall’avvocato Carlo Taormina.

Tra gli episodi contestati dagli inquirenti, un incontro tra gli Iaquinta con la consulente finanziaria Roberta Tattini, cui si contestano il concorso esterno in associazione mafiosa e altri reati meno gravi: in occasione dell’incontro, secondo la Dda, sarebbe avvenuto lo scambio di un pacco milionario. Tattini smentisce lo scambio, ma conferma di aver incontrato in un bar il calciatore e il padre il 19 giugno 2011.

Diversa la versione degli Iaquinta, spiegata dall’avvocato Taormina: “Vincenzo era andato al matrimonio del calciatore Leonardo Bonucci il 18, ripartendo il 19 mattina dopo un pranzo a Siena. E’ arrivato poi a casa sua insieme con Marchisio verso le 16.30-17. Tattini dice di essersi incontrata con Vincenzo e Giuseppe al bar intorno alle 15 o 15.30, ma loro due nel bar di Gualtieri non ci sono mai stati. Abbiamo sentito Marchisio, che ci ha confermato questa circostanza”. Una deposizione in cui il calciatore della Juventus confermerebbe la circostanza è stata depositata oggi da Taormina. Che aggiunge di aver “acquisito da Società autostrade anche gli orari di ingresso e uscita dell’auto a bordo della quale c’erano anche le mogli di Iaquinta e Marchisio”.