Shabbar Abbas, padre di Saman, ha accettato di partecipare al processo per l’omicidio della figlia in videocollegamento. L’autorizzazione è arrivata dal Pakistan, dove l’uomo è detenuto in attesa di estradizione. La sua scarcerazione su cauzione è stata negata dal giudice di Islamabad nei giorni scorsi. Nella prossima udienza, fissata per l’11 aprile, le autorità pakistane dovranno discutere di questo videocollegamento e sulla fattibilità tecnica, poi dare il via libera. Il prossimo dibattimento è previsto per il 14 aprile nell’aula della Corte d’Assise di Reggio Emilia. Alla sbarra oltre all’uomo, anche la mamma di Saman unica ancora latitante, lo zio e due cugini della giovane, uccisa a Novellare il 30 aprile del 2021 dopo essersi opposta a un matrimonio forzato. Tutti i suoi familiari sono accusati di omicidio e occultamento di cadavere in concorso. Solo un anno e mezzo dopo l’omicidio è stato ritrovato il suo cadavere, celato in un casolare vicino alla casa della famiglia Abbas, grazie alle indicazioni fornite dallo zio Danish Hasnain che nelle sue ultime affermazioni avrebbe negato di essere stato lui l’autore materiale dell’omicidio della giovanissima nipote, al contrario di quanto ritengono gli investigatori. Inoltre sembra che nel corso dell’ultima udienza la posizione del padre della 18enne sia stata nuovamente separata da quella dei agli quattro imputati.