È come sempre la benedizione della città con la reliquia del braccio di San Geminiano ad anticipare la Santa Messa in onore del Patrono. L’appuntamento, seguito in diretta dalle telecamere di TVQui, si è svolto in un Duomo gremito, a testimonianza di quanto la celebrazione sia sentita dai fedeli. Nella sua omelia, Monsignor Erio Castellucci parla di connessioni, ma non quelle della rete, facilmente intese dai giovani, ma di quelle umane, spirituali, ambientali. Le stesse connessioni che spesso sfuggono, di fronte al divenire di guerre sempre più aspre, allo sfruttamento sconsiderato del pianeta e alle crisi economiche; tutti problemi che ci fanno sentire “sconnessi”. Eppure dice l’arcivescovo di Modena, Gesù ha saputo indicare la via connettendo il “tutto” a “ciascuno”. Unendo l’individuale al collettivo, senza scadere né negli assoluti dell’uno o dell’altro.

E anche San Geminiano è in grado di “connettere”. Quella del Santo Patrono, dice l’arcivescovo, è la festa dei cittadini, non solo cristiani, ed è anche la festa delle istituzioni