Quello fra Michele Mignani e il Modena è un matrimonio destinato a durare. Quando si potrà tornare a giocare – e su questo invece non c’è certezza – ci sarà ancora il tecnico ligure al timone dei gialloblù. L’imprimatur è arrivato dall’alto, da quel Romano Sghedoni che non ha mai fatto mistero del suo favore per il modo di lavorare del tecnico ex Siena. Serietà, pragmatismo e professionalità che gli hanno permesso in poche mosse di semplificare le “invenzioni” infruttuoso di Zironelli e trasformare il Modena evanescente della prima parte di stagione in una squadra solida, che si era ritagliata un posto fisso in zona playoff prima dello stop. Gli ultimi due incontri fra Mignani e società hanno rafforzato questo convincimento, facendo affievolire le voci che portavano verso Arnaldo Franzini, fresco di addio dal Piacenza, che era stato accostato al Modena anche per il possibile arrivo di Luca Matteassi come ds. Salvo sorprese sarà dunque ancora Mignani il timoniere del Modena, per cercare di mantenere quella media di quasi 2 punti a gara delle sue 11 panchine gialloblù, con 6 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte, tutte maturate fuori casa. Con un ds in arrivo e un mister in casa, la società canarina potrà iniziare a programmare il futuro a cominciare dalle conferme dei gialloblù ancora sotto contratto, mentre è tutta in salita la possibile conferma di Gagno, visto che la Ternana, proprietaria del cartellino vuole tenere il numero uno.