Avevano allestito un salone dove esponevano numerose auto, anche di grossa cilindrata, messe in vendita a prezzi più che concorrenziali. Gli ignari clienti, tra cui si contano 37 persone offese, erano evidentemente rassicurati dell’esistenza di una struttura di vendita apparentemente regolare. Al punto da firmare, in alcuni casi dopo aver avuto anche la possibilità di provare i veicoli, veri e propri contratti di acquisto delle auto, ricevendo copia del contratto e della carta di circolazione del mezzo acquistato. Le coordinate bancarie venivano fornite ai clienti, inoltre, spesso dopo aver ricevuto ingenti caparre in contanti, al momento della conclusione dell’accordo di vendita. Dopo aver concordato con tutti i clienti la consegna delle auto, per una data successiva al 20 gennaio 2019, gli indagati però avevano repentinamente chiuso la concessionaria, rendendosi irreperibili e nascondendo le vetture. È l’essenza di un’indagine a cura dei Carabinieri di Sassuolo e di Savignano sul Panaro, su coordinamento della Procura di Modena, con l’esecuzione il 17 giugno di un’ordinanza di custodia cautelare (domiciliare in un caso, in carcere nell’altro) a carico di due uomini, un 28enne e un 34enne, domiciliati nelle province di Pavia e Bergamo, con la contestazione dei reati di truffa aggravata e continuata e di bancarotta fraudolenta, nelle rispettive qualità di legale rappresentante e amministratore unico di Auto Zentrum, nonché di amministratore di fatto della stessa società. La Procura ha chiesto il fallimento della società e contesta ai suoi amministratori di essersi appropriati di 445.000 euro, ‘bonificati’ dai clienti-vittime nei conti correnti societari, sottraendo fra l’altro libri e scritture contabili obbligatorie. Nei conti correnti, sequestrati, sono stati reperiti più o meno 60.000 euro.