Prima di sedersi in panchina, Tesser è stato un difensore con più di 100 presenze in A tra Napoli e Udinese. Da Montebelluna a Trento è stata una carriera giocata a buoni livelli, con la soddisfazione di 5 gettoni in Under 21. Se la carriera da calciatore è stata positiva, quella da allenatore lo è maggiormente. Chissà se nel 1992, quando Tesser sedeva sulla panchina del Sevegliano, si aspettava una carriera del genere. La gavetta è stata ripagata. Dai dilettanti alle giovanili fino alla consacrazione definitiva. Il percorso non è stato facile, però se si guarda la carriera di Tesser i fatti lo ripagano. Prima di Cremona ha fatto benissimo al Sudtirol, alla Triestina, al Novara (portato dalla C alla A), Ternana ed Avellino. Le uniche esperienze negative sono state a Padova e a Cagliari, dove è stato esonerato dopo una sola partita dal mangia-allenatori Cellino. Poi nel 2016 la chiamata della Cremonese. I grigiorossi, terminata l’esperienza di Rossitto, dovevano rialzarsi cercando quella maledetta B che da tanto mancava. E Attilio ce l’ha fatta. Il 6 maggio 2017, dopo una rimonta incredibile sull’Alessandria e una partita folle contro la Racing Roma, la Cremonese è tornata in cadetteria. Il 2017 è stato l’anno d’oro, con i grigiorossi a far faville in B e a sognare in grande dopo la vittoria col Parma (prima partita del 2018, quarto posto in campionato). Purtroppo, anche a causa degli infortuni, l’esperienza non è finita bene e, dopo 15 partite senza vincere, il 23 aprile è arrivato l’esonero. Tesser si è rialzato. Dopo la vittoria della Lega Pro e e della Supercoppa di categoria col Pordenone, che ha permesso ai ramarri  di approdare in B per la prima volta nella storia, la squadra dell’ex tecnico grigiorosso ha raggiunto addirittura i playoff per la Serie A, uscendo però ai turni iniziali. Complice una seconda stagione di B con risultati non esaltanti, è stato esonerato dal Pordenone nella seconda parte di stagione, in favore di Domizzi.