L’inflazione supera di nuovo il suo record: a maggio la spinta dei prezzi a Modena si è attestata al 7,1% su base annua. Un’ondata che ha superato perfino quella del marzo del 1986, quando l’inflazione toccò il 7. Rispetto ad aprile, l’inflazione è salita dell’1,1%. Detto in altri termini, significa che ogni famiglia media modenese composta da quattro persone spenderà 1.716 euro in più rispetto allo scorso anno. Una vera e propria stangata che fa della nostra città l’11esima più cara in Italia. Un aumento del costo della vita che va a intaccare, spesse volte, anche la sua qualità, imponendo a molte famiglie di cambiare abitudini e metodi di spesa per riuscire a risparmiare. Sì perché gli aumenti riguardano i beni di prima necessità, come il cibo: in particolare continua a rincarare la frutta, il pesce, il latte, le uova, la carne, pane, cereali e oli, rendendo un lusso numerosi piatti della nostra tradizione culinaria. Ma gli aumenti riguardano anche i costi della casa, dove i prezzi sono saliti del 26,6%, poi ancora i servizi sanitari e le spese per la salute, così come i trasporti. Su quest’ultimo fronte, la benzina è tornata a superare i due euro al litro anche self service nonostante i tagli delle accise; un fattore che si somma ai rincari sui servizi di manutenzione su tutti i mezzi di trasporto, rendendo la voce più cara dell’1,5%. Nell’insieme, Modena risulta così una delle città più care dello Stivale e la seconda più costosa in Regione. Peggio della Ghirlandina in Emilia-Romagna c’è solo Bologna, con un’inflazione del +7,9%. A livello italiano il capoluogo è terzo, dietro a Bolzano e Trento.