Il peso dei mutui sulle tasche delle famiglie italiane si fa sempre più pesante ed è allarme casa a causa del nuovo rialzo dei tassi da parte della Bce, il settimo aumento in dieci mesi. La nuova stretta decisa dalla Banca centrale, per contrastare l’inflazione, ha portato il tasso degli interessi sul costo del denaro al 3.75%, quello sui depositi al 3.25 e quello sui prestiti marginali al 4%, facendo crescere le spese di chi ha sottoscritto un contratto di mutuo a tasso variabile. Un livello che nel nostro paese non si vedeva da oltre quindici anni. In tutta Italia sono le famiglie che hanno chiesto una qualche forma di finanziamento sono 6,8 milioni, pari a circa il 25% del totale. Secondo i dati diffusi da Bankitalia, nel mese di marzo i tassi di interesse sui prestiti erogati per l’acquisto di una abitazione si sono collocati al 4.36% contro il 4.12 % di febbraio. Per chi ha già un mutuo a tasso fisso non ci sono particolari conseguenze, dato che le rate sono concordate in anticipo, ma a pagare il costo degli aumenti saranno tutti gli altri: chi ha infatti stipulato un mutuo a tasso variabile vedrà le rate aumentare fino al 65%. Per i nuovi mutui variabili invece la spesa mensile salirà da 50 a 60%. L’associazione di consumatori Codacons ha stimato che rispetto al 2021 oggi un mutuo costa fino a 3.500 euro in più all’anno, a seconda della quantità di denaro prestato e la durata del mutuo.