Il Dpcm da poco varato da parte del Governo Draghi è già inadeguato a fronteggiare l’aumento dei contagi da Covid che sta colpendo un po’ tutto il Paese. E’ questo il presupposto che oggi, dopo l’incontro con il Comitato Tecnico Scientifico, porterà a una nuova stretta su tutta l’Italia, con la possibilità, un anno dopo, anche di varare un nuovo lockdwon generalizzato. La certezza è che con oltre 100mila morti per il Covid, le nuove restrizioni toccheranno tutto il territorio nazionale ed entreranno in vigore dal prossimo week end. Il ventaglio delle ipotesi è stato ristretto a tre possibili scenari. Quello più severo porta a tre settimane di lockdown generalizzato per provare a vaccinare più persone possibili. Un’altra strada, probabilmente più plausibile, è quella di “stringere” i parametri che farebbero entrare un territorio in zona rossa: basterebbe che l’incidenza del contagio raggiungesse i 250 casi ogni 100mila abitanti per farla scattare. Una misura necessaria per evitare che, anche in regioni colorate di arancione o giallo, i governatori possano chiudere le scuole al raggiungimento di questa incidenza, lasciando però aperti bar, ristoranti o negozi. Una terza ipotesi è quella di far scattare un lockdown generalizzato quando su tutto il territorio nazionale si dovessero superare i 30mila contagi giornalieri. Sul tavolo del Cts anche la replica di una misura adottata già a Natale che aveva portato a un calo dei numeri a inizio 2021, ovvero la chiusura in tutta Italia nei weekend di ogni attività escluse quelle essenziali, quindi stop a bar, ristoranti, negozi anche in zona gialla e arancione scuro, con la sola possibilità di asporto e consegna a domicilio. E in questo scenario è a forte rischio anche la scadenza — già fissata per il 27 marzo — per la riapertura di cinema e teatri.