La mostra intende riportare all’attenzione collettiva la tragica storia della segregazione razziale in Italia, di cui Carpi è stata testimone. A pochi chilometri dal centro cittadino infatti, in località Fossoli, sorgeva il campo di concentramento per ebrei, voluto dalla Repubblica Sociale Italiana, successivamente trasformato in campo poliziesco e di transito, utilizzato dalle SS come anticamera dei lager nazisti. Partendo da alcune tavole dello studio di architetti BBPR di Milano, a cui si deve la struttura del Museo al Deportato concepito negli anni Sessanta e inaugurato il 14 ottobre 1973, il percorso espositivo propone i bozzetti originali di Renato Guttuso e Corrado Cagli che, con Alberto Longoni, Picasso e Léger, hanno realizzato alcune delle pareti all’interno delle tredici sale del museo. Si aggiungono opere di Pablo Picasso e di altri pittori e scultori quali Mirko Basaldella, Giacomo Manzù, Emilio Vedova che, durante il secondo conflitto mondiale o negli anni successivi alla sua fine, hanno sentito forte il richiamo dell”esserci’ come scelta civile. Una sezione centrale, a cui si collega la seconda sezione della mostra, è dedicata al corpus grafico di disegni di Aldo Carpi, di proprietà del museo carpigiano, realizzato in gran parte durante la sua prigionia a Mauthausen e Gusen. Pagine di piccolo formato che descrivono una lenta discesa nell’inferno, dal quale Carpi riesce a sopravvivere grazie al suo talento artistico. “L’artista dipinge molti quadri per i tedeschi, principalmente paesaggi e ritratti, a cui alterna le immagini di un quotidiano devastante, documentando la vita del lager per lo più a matita su fogli di spartito o su quelli recuperati nell’infermeria: i compagni, l’indicibile sofferenza del muselmann, il prigioniero già in fase di pre-agonia, qualche esterno e anche ’lampi’ di normalità e speranza”, ha ricordato la curatrice Lorenza Roversi. L’ultima parte della mostra espone infine opere dei primi anni Sessanta di Carlo Carrà, di Georges Braque e di Picasso; di quest’ultimo un Volto di donna realizzato alla Stamperia “Il Bisonte” di Firenze.