Avrebbe sottratto all’Erario una somma di 24 milioni di euro. Oltre a questo, un imprenditore di Mirandola è accusato di due operazioni di autoriciclaggio che gli avrebbero consentito di procurarsi altri 2,5 milioni. Una maxi evasione scoperta dalla Guardia di Finanza a partire dalle segnalazioni della Banca d’Italia, la quale aveva notato alcune operazioni sospette. L’uomo, titolare di aziende del settore della somministrazione di manodopera, è stato raggiunto e arrestato dalle Fiamme Gialle nella suite di un albergo a cinque stelle in Romagna. A quanto si apprende dalla nota dei finanzieri, l’imprenditore viveva lì da oltre un anno nonostante risultasse nullatenente. Nel corso degli ultimi cinque anni aveva presentato solo le dichiarazioni per gli anni d’imposta 2017, 2019 e 2020, indicando redditi rispettivamente per 24mila, 42mila e 31 mila e versando imposte per soli 9mila euro. Durante la perquisizione sono stati trovati e sequestrati nella suite cinque orologi di lusso. Secondo le indagini della Guardia di Finanza, l’uomo avrebbe sfruttato indebitamente la normativa di agevolazione fiscale in materia di Aiuto alla Crescita Economica e alterato le dichiarazioni discali della holding del gruppo societario, attraverso un artificioso conferimento di circa 10 miliardi di euro rappresentato da “buoni-lavoro”, strumento finanziario non riconosciuto dagli organi di vigilanza. L’imprenditore è indagato, insieme ad altre tre persone, per i reati di indebite compensazioni, dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici, omesso versamento Iva., autoriciclaggio, falso in bilancio e sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte.