Anche Modena questa mattina ha provato la sensazione di un primo ritorno alla normalità. La riapertura al pubblico delle attività è scattata in tutta la nostra provincia, come nel resto della regione, guidata da due diverse emozioni: da un lato l’entusiasmo di tanti esercenti che possono far ripartire le proprie attività, dall’altro il timore di sapersi calare bene nel nuovo modo di affrontare la vita quotidiana, fra mascherine e distanze obbligatorie da tenere. Sono state circa 14mila le imprese modenesi a riaccendere del tutto il motore stamattina, secondo una road map scandita ieri sera dall’ordinanza del governatore Stefano Bonaccini, che ha riepilogato i protocolli già annunciati: le linee da seguire sono sanificazione dei locali, distanziamento di almeno un metro, ingressi contingentati e utilizzo delle mascherine per chi entra in negozi, mercati, bar, ristoranti, parrucchieri, centri estetici, tatuatori, alberghi e strutture ricettive. Nel rispetto delle linee guida nazionali hanno aperto anche musei, biblioteche e archivi. Dovranno invece attendere fino a mercoledì le autoscuole, mentre aspetteranno un’altra settimana, fino al 25 maggio, gli stabilimenti balneari, ma anche palestre, piscine, centri sportivi, attività corsistiche, centri sociali e circoli ricreativi. Per ultimi, dall’8 giugno, potranno ripartire i centri estivi e per i minori di età superiore a tre anni. Da oggi inoltre è consentito muoversi liberamente all’interno della regione senza più bisogno di autocertificazione.