In Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna stanno per finire i posti letto in terapia intensiva. Se l’emergenza era già nota in Lombardia, il sindacato dei medici ospedalieri Anaao ha dato un tetto temporale massimo anche al Veneto e alla nostra regione prima di poter parlare di emergenza: 5 giorni per la regione amministrata da Luca Zaia, una settimana per la nostra. “Raddoppiate i posti letto nelle pneumologie e aumentateli del 50% in terapia intensiva e nei reparti di malattie infettive”, è stata la richiesta del ministro della Salute Roberto Speranza. Per questo si è cercato di sfruttare anche le strutture sanitarie private e si stanno richiamando in servizio medici e infermieri oramai in pensione. Non solo: il personale medico potrebbe essere spostato dal Sud al Nord, per evitare di sovraesporre allo stress gli stessi medici, costretti a un super lavoro, aggravato anche dai colleghi costretti all’isolamento. Il 10% dei sanitari ha infatti contratto il Covid-19 mentre era in servizio. I numeri divulgati dall’Anaao dicono che i posti letto di rianimazione in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, sono in tutto 1.800. Normalmente il 40% di questi resta vuoto per fronteggiare eventuali emergenze o maggiori flussi di pazienti. Ma in questo periodo il loro tasso di utilizzo è salito al 95%. E i malati gravi che hanno bisogno di macchine per respirare aumentano in proporzione. Al momento, come detto, un grido dall’allarme nella nostra regione non è ancora partito, ma se l’andamento del contagio resterò questo, tra una settimana i posti saranno in esaurimento.