Alcuni farmaci per trattare raffreddore e influenza sono finiti nel mirino di Ema. L’Agenzia Europea per i medicinali ha avviato una indagine in quanto sembra essere emerso il sospetto, ancora non confermato, che l’uso di questi prodotti contenenti pseudoefedrina sia da legare al riscontro di alcune patologie dei vasi sanguigni e del cervello: la sindrome da encefalopatia posteriore reversibile e quella da vasocostrizione cerebrale reversibile. Due patologie che possono portare all’ischemia, cioè a un ridotto afflusso di sangue al cervello, e – in alcuni casi – causare complicazioni più pericolose. La decisione di vederci più chiaro fa seguito a un piccolo numero di casi arrivati all’attenzione dell’Ema. L’Agenzia fa sapere che soltanto in un prossimo momento deciderà se i farmaci potranno rimanere in commercio o se sarà invece necessario ordinarne il loro ritiro. Intanto l’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco dal canto suo rassicura sul fatto che non esiste nessuna problematica urgente di sicurezza e che attualmente il rapporto beneficio rischio di tali medicinali resta positivo e non si ravvedono problematiche di sicurezza urgenti che implichino azioni restrittive immediate sull’uso di questi medicinali