Con la benzina tornata sui due euro al litro si alza un nuovo allarme, che travolge anche altri settori. E d’altra parte è inevitabile in un paese in cui l’88% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su strada, sottolinea la Coldiretti. L’effetto domino dei rincari dei carburanti interessa anche l’intero sistema agroalimentare dove i costi della logistica arrivano ad incidere attorno a un terzo sul totale dei costi per frutta e verdura. Secondo le stime, l’impennata di benzina e carburante arriverebbe a rincarare l’intero carrello della spesa del 20%. Una vera e propria mazzata per i consumatori, già gravati da un’inflazione che da un anno non torna sotto al 2%. In particolare la frutta e la verdura hanno subito forti aumenti, complici anche siccità e i nubifragi che hanno colpito in modo particolare la nostra regione e che hanno distrutto intere colture di frutta e ortaggi, sviluppando una sorta di ‘inflazione climatica’. Un mix micidiale che vede ora l’ennesimo elemento di gravità. Nella nostra provincia, secondo il calcolo di Federconsumatori, la benzina è arrivata ad avere un prezzo medio di 1,94 euro al litro, lievemente più alto del costo medio regionale, fermo a 1,93. Una stangata enorme per le famiglie che ha fatto innalzare la protesta dei benzinai e dei consumatori, con il Codacons che ha annunciato un esposto alla magistratura. Sempre più associazioni alzano la voce contro i cartelli dei prezzi medi voluti dal Governo, ritenuti su più fronti un flop, non essendo riuscito nell’intento di frenare la volata dei costi.