“Le varianti in Cina sono già in circolazione nell’Ue e, in quanto tali, non rappresentano un pericolo per la risposta immunitaria dei cittadini europei”. Ad assicurarlo è l’European Centre for Disease Prevention and Control. L’Ecdc ha aggiunto che “non si prevede che l’ondata di casi in Cina influirà sulla situazione epidemiologica del Covid-19 nell’Unione Europea e nello Spazio Economico Europeo”. La repentina fine delle restrizioni in Cina, nonostante una forte ondata di contagi nel gigante asiatico, ha comunque riportato alla ribalta il Covid-19 e il tema delle vaccinazioni e studi recenti hanno confermato l’efficacia dei vaccini. La somministrazione del terzo richiamo è raccomandata agli over 80, agli ospiti delle strutture residenziali per anziani e ai fragili over 60 ma chiunque abbia compiuto il sessantesimo anno d’età la può richiedere. A rassicurare c’è il fatto che al momento non siano state rilevate nuove varianti, mentre a preoccupare è la carenza di dati affidabili sull’andamento della pandemia in Cina. Dopo il picco raggiunto il 2 dicembre scorso, “nelle ultime tre settimane l’incidenza è diminuita, probabilmente anche a causa di un minor numero di test effettuati”, dice l’Ecdc. Mancano però dati affidabili “sui casi, sui ricoveri, sui decessi, sulle terapia intensiva”.