Da diversi anni i quattro Comuni dell’Unione Terre d’Argine (Carpi, Soliera, Campogalliano e Novi di Modena) hanno adottato misure concrete per contrastare la ‘febbre’ del gioco d’azzardo patologico, per esempio tramite incentivi economici e sgravi fiscali ai locali che rinunciano a slot machine, videopoker e videolottery, la promozione di campagne di sensibilizzazione, l’apertura di sportelli informativi e l’adozione di mappature dei luoghi cosiddetti ‘sensibili’.
Ora la lotta alla ludopatia, così dannosa per la salute individuale con ricadute sul nucleo familiare e sul tessuto sociale, compie un ulteriore scatto in avanti con l’approvazione, da parte dei quattro Comuni dell’Unione TdA, di un’ordinanza condivisa che limita a otto ore giornaliere (sette giorni su sette, festivi inclusi) l’orario di accensione massimo degli apparecchi da gioco con premi in denaro.
Da oggi lunedì 14 settembre gli orari di funzionamento vanno dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22: al di fuori da queste fasce orarie le ‘macchinette mangia-soldi’ devono restare spente “tramite l’apposito interruttore elettrico di ogni singolo apparecchio”. I gestori hanno l’obbligo di esporre, sia all’interno che all’esterno del locale, in posizione ben visibile, un cartello (20×30 cm le dimensioni minime) con gli orari nei quali si può giocare, i rischi della dipendenza e le sanzioni previste, che sono piuttosto onerose: vanno da 50 a 300 euro per il gestore che non espone il suddetto cartello, e da 75 a 450 euro per ogni apparecchio acceso fuori orario – fatta salva l’applicazione di altre disposizioni di leg