Con l’entrata in vigore dell’obbligatorietà del green pass sono diversi i settori in allerta per rischio caos. La platea di lavoratori sprovvisti di certificazione valida sembra essere infatti più ampia di quanto prospettato nelle scorse settimane dal Governo. A tenere sulle spine l’esecutivo non è solo la situazione del Porto di Trieste dove i lavoratori portuali, hanno rifiutato la proposta delle aziende di offrire tamponi gratuiti ai non vaccinati almeno fino al 31 dicembre, ma anche quella del comparto dell’autotrasporto e della logistica. In entrambi i settori sembra che la stima dei non vaccinati si aggiri intorno al 30%, inoltre molti autisti sono lavoratori stranieri, spesso vaccinati con farmaci non riconosciuti in Italia. Il rischio è che si verifichi una paralisi del trasporto su gomma, che in Italia muove la quasi totalità delle merci con ripercussioni pesanti per il mercato. Altro settore a rischio è quello del trasporto pubblico dove si registra una percentuale di non vaccinati in tutta Italia tra il 10 e il 20%. Ma in generale, con l’entrata in vigore dell’obbligatorietà del green pass, si temono ripercussioni in tutti i settori in cui sono numerosi gli impiegati di origine straniera, che potrebbero essere non vaccinati o immunizzati con farmaci non riconosciuti: si tratta del settore agroalimentare, quello delle colf e badanti, ma anche i cantieri, soprattutto in appalto, dove si aggiunge la problematica relativa alle difficoltà di effettuare le dovute verifiche. Altro comparto che preoccupa le autorità è quello delle forze dell’ordine, anche in vista delle prossime manifestazioni no Green pass e dei vari scioperi proclamati.