Basta camminare per il centro storico per notare, sulle vetrine dei negozi, la curiosa presenza di bambù, di un verde acceso, dipinti con pochi e precisi tratti. È il segno dell’incursione di Freak of Nature, street artist milanese famosa per “marchiare” gli edifici abbandonati. Dopo il Veneto, ora tocca all’Emilia veder nascere i bambù. Questa notte la visita dell’artista sulle vetrine vuote di Modena. L’obiettivo è quello di portare sotto i riflettori di cittadini, amministratori e associazioni di categoria le tantissime attività sfitte, diventate luoghi non luoghi, inducendo ad una riflessione sociale. Non a caso di fianco alle canne di bambù, compare sempre la scritta “sfitto” accompagnata da un numero, quello dei negozi lasciati vuoti. Un intervento di denuncia che non genera alcun danno, come sottolinea l’artista stessa, dato che i colori utilizzati sono a base d’acqua e si puliscono con un colpo di spugna. Ma la riflessione alla base guarda a tutta la città che rischia di trasformarsi in una vera e propria foresta di bambù: sono troppi i negozi che prima rappresentavano la vita e l’identità di un centro, e che ora sono gusci abbandonati, segno, dice l’artista, “di spopolamento, degrado urbano ed umano, mancata integrazione, nelle città che stanno perdendo il senso di essere a misura d’uomo”. Perché proprio i bambù? Per l’artista è un simbolo della natura umana: secondo la cultura orientale è la coscienza degli uomini forti. Rappresenta la resistenza, la crescita costante e l’amore immortale. “Il mondo sta cambiando a una velocità incredibile – chiosa l’artista sui suoi social – e la rotta va cambiata”