Non è ancora stato inaugurato ma fa già discutere e divide gli umori di una realtà, come quella di Spilamberto, da sempre politicamente tranquilla. Il nuovo maxi centro di smistamento Amazon, che dopo quindici mesi di lavoro inaugurerà il prossimo mese di Ottobre nell’area conosciuta come “Rio Secco”, non è ancora ultimato ma è già un grande centro all’avanguardia. 35 mila metri calpestabili su un’area di 98 mila metri quadrati, un impianto fotovoltaico capace di alimentare circa 100 mila mezzi elettrici per la consegna delle spedizioni che puntano a ridurre del 100% le emissioni di carbonio entro il 2040 e che darà occupazione a circa 200 lavoratori nell’arco di tre anni. Tutto questo in pieno accordo con le autorità locali che hanno sfruttato l’occasione per riqualificare l’area e realizzare, attraverso gli oneri d’urbanizzazione, anche nuove piantumazioni ed una ciclabile. La spaccatura, però, arriva proprio sulle scelte della politica e ne dà voce il comitato “Più Ossigeno” contrario a questo insediamento sin dall’inizio. A rischio, a parere del comitato, c’è non solo la vocazione territoriale di Spilamberto, da sempre orientata alla meccanica ed all’artigianato, all’agricoltura ed all’enogastronomia, ma anche lo stesso futuro delle nuove generazioni penalizzate dall’impatto che la struttura farà sul territorio e da una viabilità che non sarà in grado di smaltire il traffico creato da quello che si candida ad essere uno dei principali centri di smistamento merci di tutto il nord Italia.