La cassa integrazione nel 2020 in Emilia-Romagna segna 420 milioni di ore. Che è come dire che in un anno, in regione, sono stati persi oltre 40.000 posti di lavoro, soprattutto giovani e donne. È quanto emerge dall’osservatorio Inps sulle ore autorizzare di cassa integrazione (ordinaria, straordinaria e in deroga) e di assegni dei fondi di solidarietà relativi. A diffondere e a commentare i dati è però la Cgil, che sottolinea la necessità di “proteggere lavoratori e imprese per evitare nel 2021 una catastrofe sociale”. Andando a osservare nel particolare, il ricorso complessivo alla cassa integrazione l’anno scorso in Emilia-Romagna ha pesato quasi 295 milioni di ore. A queste si aggiungono 123 milioni di ore di assegni dei fondi di solidarietà per il totale di 420 milioni. Quelle 295 milioni di ore solo di cassa integrazione risultano superiori, sottolinea la Cgil, alla somma dei sei anni precedenti; ma sorpassano anche la somma dei primi tre anni della grande crisi, cioè dal 2009 al 2011, quando furono 263 milioni. In questo bilancio drammatico, Modena pesa più delle altre province, collocandosi al secondo posto in Regione, dopo Bologna, con oltre 57 milioni di ore autorizzate.