Nessun ulteriore incidente probatorio per la difesa di Mohamed Gaaloul, 30enne tunisino, il principale indiziato della morte di Alice Neri. Il Gip Andrea Scarpa ha infatti respinto la richiesta del suo legale, l’avvocato Roberto Ghini. Non è necessario perciò effettuare ulteriori accertamenti sulla natura e sulle cause dell’incendio che ha divorato l’auto nel cui bagagliaio è stato ritrovato il cadavere carbonizzato della giovane donna a Fossa di Concordia all’alba del 18 novembre scorso. E nessun telefono è stato rinvenuto sulla scena del crimine. Questo e altro ancora è specificato nel provvedimento con cui il Gip di Modena Andrea Scarpa ha respinto le richieste della difesa di Mohamed Gaaloul. Il 32enne è in carcere a Modena da metà dicembre dello scorso anno dopo essere stati rintracciato in Francia dove secondo Procura e carabinieri era fuggito in seguito al delitto. Ricordiamo che Gaaloul è risultato essere l’ultimo ad aver visto Alice, dopo che lei aveva passato la serata in un bar, con un collega di lavoro. Il Gip inoltre anche sulla richiesta di analizzare altri oggetti trovati nell’auto ha spiegato che sono pezzi di ferro combusto dai quali non è possibile estrarre alcun elemento utile. Per il legale della famiglia della vittima, Cosimo Zaccaria, che spera in un inizio di processo a breve, la decisione del Gip renderebbe più solido il quadro indiziario accusatorio nei riguardi di Gaaloul. Dura la replica dell’avvocato Roberto Ghini. Per lui si è di fronte a indagini a senso unico da parte della Procura.