Non c’erano dubbi, visto che il gruppo lo ha “costruito” lui. Ma il primo Consiglio d’amministrazione del nuovo Carpi, conclusosi nella tarda serata di ieri, ha rafforzato ancora di più il ruolo di Simone Morelli. L’ex vicesindaco carpigiano ha visto formalizzata la nomina a presidente, ma soprattutto su di lui sono confluite tutte le deleghe, quelle sportive e quelle di natura gestionale. L’uomo forte, tanto per usare un termine caro alla politica, in seno alla società biancorossa è lui, con la fiducia incassata dagli altri soci che compongono il nuovo azionariato del Carpi. A conferma di ciò nessuna altra nomina è stata fatta, né quella da vice presidente che potrebbe andare in futuro a uno fra Marcello Fantuzzi e Massimo Mantovani, né sono stati ancora firmati i contratti del dg Alfonso Morrone e di mister Sandro Pochesci. Morelli vuole infatti prima chiudere il cerchio per l’asse sportivo: solo l’incontro nelle prossime ore con Stefano Stefanelli chiarirà se ci sono i margini per la riconferma dell’ex ds, altrimenti la casella potrebbe restare vacante. Domani nella conferenza stampa annunciata verrà anche confermata la composizione dell’azionariato. Morelli col suo 10% è affiancato dalla carpigiana Ncs Company che vanta un 30%. Il resto della compagine societaria è formato dal 30% della Vft di Villafranca Veronese, rappresentata da Federico Marcellusi, dal 10% della cooperativa veronese di lavorazione legno Mega Work, il cui volto sarà quello di Simone Marocchio, mentre il restante 20% è ad appannaggio di una holding toscana, rappresentata dall’imprenditore Vincenzo Pietropaolo.