Il caos quando si parla di Serie C è di casa. L’anno scorso fu la stessa Lega Pro a indire uno sciopero a fine dicembre contro l’attendismo del Governo sulle misure in favore della categoria, che fece saltare la prima giornata di ritorno. Oggi il presidente Ghirelli deve invece subire quello proclamato ieri sera dall’Assocalciatori contro le liste chiuse a 22 giocatori, regola che lascerebbe senza contratto tanti giocatori. “I calciatori non scenderanno in campo nella prima giornata di campionato fissata per sabato 26 e domenica 27 settembre” ha deciso l’Aic, che dopo le minacce soltanto a parole è passata ai fatti. Proprio 24 ore prima la Lega Pro nel suo Direttivo aveva spiegato che chi non sarebbe sceso in campo nella prima giornata avrebbe perso 3-0. E ieri, dopo l’annuncio dell’Assocalciatori, il presidente Ghirelli ha definito lo sciopero “un errore micidiale, visto che è fondato su temi che possono portare al crac del calcio italiano”. Ghirelli spiega anche che lavorerà per riannodare i fili della situazione, invitando le società comunque a scendere in campo nella prima giornata e mettendole, di fatto, fra i due fuochi. Un bel pasticcio, il solito, che questa volta ha come nodo del contendere le liste chiuse che da quest’anno permettono alle società di poter tesserare solo 22 giocatori professionisti, più un classe 2001. Difficile pensare che in un paio di giorni si trovi un accordo, ma in Serie C può davvero succedere di tutto.