L’ago della bilancia rimane sempre quello dei dati del contagio, ma la linea del governo è quella di indicare maggio come il mese delle prime graduali riaperture delle attività economiche. Se da un lato l’esecutivo guidato da Draghi sembra intenzionato a prorogare lo stato d’emergenza per altri due mesi, dunque sino a fine giugno, dall’altro le Regioni stanno lavorando a delle linee guida sulle riaperture da sottoporre in queste ore al governo, che ha chiesto ai membri del Comitato tecnico scientifico di predisporre dei protocolli per quelle attività che possono riaprire prima di altre. Da maggio dunque tutto porta verso una graduale riapertura sia delle attività di ristorazione, sia delle attività all’aperto, probabilmente anche di quelle sportive e culturali. E’ stato il ministro dello Sviluppo economico Giorgetti ad anticiparlo ai rappresentanti del Fipe, i pubblici esercizi che da settimane continuano a scendere in piazza, e la decisione sarà presa probabilmente la prossima settimana dal Consiglio dei ministri, ma il solco è già tracciato. L’ipotesi di lavorare sugli spazi all’aperto, dove anche i dati indicano esserci minore possibilità di contagio, convince anche il ministro Speranza. Sulle modalità di riapertura filtrano alcune ipotesi: le Regioni chiederanno al governo di riaprire i ristoranti anche la sera, privilegiando gli spazi all’aperto, poi sarà la volta secondo il crono programma del governo di cinema, teatri, piscine e palestre. Un’altra richiesta delle Regioni è quella di spostare l’orario del coprifuoco dalle 22 a mezzanotte, ipotesi che sembra condivisa anche da esponenti del governo.