Nel video l’intervista a Marco Zanni, direttore Coldiretti Modena.

Il fiume Po è in secca ad un livello idrometrico oltre mezzo metro più basso dell’agosto dello scorso anno. Il suo delta viene invaso dall’acqua di mare. Oggi appare irriconoscibile con una grande distesa di sabbia che occupa la gran parte del letto del fiume fondamentale per l’ecosistema della pianura padana dove per la mancanza di acqua è a rischio oltre il 30% della produzione agricola nazionale. I laghi e i fiumi del nostro territorio sono svuotati e i campi bruciano sotto il caldo torrido. La siccità colpisce duramente i raccolti, dal riso al girasole, dal mais alla soia, le coltivazioni di meloni e cocomeri ma anche quelle dei foraggi per l’alimentazione degli animali. Una situazione allarmante quella fotografata dalla Coldiretti che stima in tutta Italia danni intorno ai 2 milioni. A rischio sul nostro territorio soprattutto i cereali e il grano.

Neanche l’arrivo di una nuova perturbazione tra domani e mercoledì tranquillizza l’associazione che ribadisce la necessità di accelerare sulla realizzazione di un piano per i bacini di accumulo, in grado di garantire stabilmente riserve idriche.