Matteo e Rossella, i due fidanzati vittime dell’aggressione, hanno seguito in Questura la conferenza sugli arresti della Polizia. Su di loro ancora i segni dell’aggressione, ma lanciano un invito a non avere paura. Non sarebbe giusto smettere di vivere la città

Dopo l’arresto del primo uomo, hanno vissuto queste ultime settimane con la consapevolezza che a Carpi, la loro città, avrebbero potuto rivedere i loro aggressori. Paura svanita in queste ore, con il fermo di tutti i componenti della banda dei 4 che materialmente hanno partecipato al pestaggio, che solo la reazione fisica di Rossella, esperta lottatrice, ha evitato peggiori conseguenze. Attaccati da tutti, un aspetto inquietante e devastante tanto più perché quell’aggressione tanto violenta folle e gratuita da parte del branco, sarebbe avvenuta senza una ragione se non quello del totale stato di allucinazione ed alterazione psicofisica dato dal cockatil di psicofarmaci ed alcolici. E ora la vita di Rossella e Matteo prosegue. Da loro un esempio forte, quello di non avere paura di uscire di casa, di non sacrificare la propria libertà di cittadini liberi, anche se il timore e le sensazioni contrastanti davanti a quei posti frequentati e frequentati dal branco rimane

Nel video l’intervista a Rossella e Matteo, vittime dell’aggressione