Il rogo divampato nell’impianto di recupero Herambiente di via Caruso è stato appiccato. La conferma è arrivata questa mattina dalla Procura di Modena che ha aperto un fascicolo contro ignoti per incendio doloso. Alta l’attenzione anche sul danno alla salute pubblica

Il fascicolo è aperto contro ignoti ma le indagini avrebbero già fornito gli elementi sufficienti per potere confermare che l’incendio che dalla sera di domenica 3 marzo ha colpito e distrutto 200 tonnellate di rifiuti indifferenziati nell’impianto di recupero gestito da  Herambiente di via Caruso è stato volutamente appiccato da qualcuno. Per ora nessun iscritto nel registro degli indagati. Il fascicolo di cui è titolare il PM Katia Marino, è contro ignoti ma le indagini aprono uno scenario giudicato grave. Indagini che, esclusa l’ipotesi dell’incendete, proseguono in una direzione precisa coinvolgendo i Carabinieri forestali al lavoro al lavoro dalle ore immediatamente successive al rogo. Indagini in corso, in collaborazione di Arpae che dopo i privi ed immediati rilievi, ha proceduto con l’installazione di 6 punti di monitoraggio, su effetti e responsabilità legati all’impatto dell’enorme nuovole di polveri e fumi tossici sprigionati dall’incendio sulla salute umana.

Nel video l’intervista a Lucia Musti, Procuratore Capo della Repubblica