E’ stato un anno solare senza grandi acuti quello che il Carpi ha mandato in archivio col pari di Venezia. Tre gli allenatori succedutisi sulla panchina biancorossa con solo 9 vittorie conquistate in 40 gare ufficiali

Era cominciato con grandi aspettative il 2018 del Carpi, aperto lo scorso gennaio dai botti del mercato che avevano portato Melchiorri, Garritano e Di Chiara a rinforzare in ottica playoff la squadra allora affidata a Calabro. Ma dopo 40 gare ufficiali giocate e solo 9 vittorie conquistate l’anno solare va in archivio senza grandi acuti, con la squadra ora allenata da Castori che sta cercando di uscire dal pantano della zona retrocessione. Un 2018 in chiaroscuoro, che ha visto alternarsi sulla panchina tre allenatori e mettere insieme 40 punti, alla media perfetta di un punto a partita. Coppa Italia compresa, sono 9 i successi, 13 i pareggi e 18 le sconfitte. La media migliore è quella proprio di Fabrizio Castori, che in 15 gare al timone ha raccolto 4 vittorie e 5 pareggi, conquistando 17 punti, alla media di 1,13 a partita. Di poco superiore a quella che nel girone di ritorno dello scorso campionato era riuscito a mettere insieme Antonio Calabro, che in 21 partite aveva raccolto 5 successi e 8 pareggi, con 23 punti totali a 1,09 di media a gara, pagando le ultime 10 gare della sua gestione, da fine marzo a fine maggio, senza colpi da tre punti. Nessun punto nelle sole 4 panchine di Marcello Chezzi, sconfitto prima in Coppa Italia a Pontedera dalla Ternana e poi nelle 3 gare al timone in B. In questo andamento ondeggiante la squadra biancorossa ha centrato una salvezza in carrozza lo scorso maggio, dopo essere sempre stata nella parte sinistra della classifica, mentre col cambio di passo degli ultimi 2 mesi, in cui sono arrivati 12 punti in 9 gare, spera ora di poter uscire dagli ultimi 5 posti nel 2019 che si aprirà sabato 19 gennaio al Cabassi nello scontro diretto col Foggia.