La Via Crucis vivente di Lama Mocogno, che si svolge con cadenza triennale nel paese alle pendici dell’Appennino Modenese e che coinvolge praticamente tutti gli abitanti è uno degli eventi più sentiti del territorio modenese

E’ una rievocazione storica e religiosa, sempre molto toccante, la Via Crucis vivente di Lama Mocogno, che si svolge con cadenza triennale nel paese alle pendici dell’Appennino Modenese e che coinvolge praticamente tutti gli abitanti. Rappresenta il rito cristiano che commemora il percorso di Gesù Cristo verso la crocefissione: la condanna a morte, il carico della croce sulle spalle, le tre cadute, l’incontro con la madre, con Simone di Cirene che ne porta la croce e con Veronica, “la pia donna”, che ne asciuga il volto, fino ai momenti dell’inchiodamento sulla croce, della morte e della deposizione nel sepolcro. E persino Giuda che si toglie la vita, dopo aver tradito Gesù per pochi denari.
Organizzata dalla parrocchia, la Via Crucis è andata in scena ieri sera, su un percorso di otto stazioni (a scene fisse), dalla chiesa di Piazza Battisti fino – risalendo la strada provinciale verso Lama Alta – al prato sotto il polo scolastico, dove è stata allestita l’ultima stazione della Via Crucis. Per questo è evento si è mobilitata tutta Lama Mocogno, con un centinaio di figuranti calati in costumi d’epoca, presi anche in Israele e soldati romani a cavallo. Grande la partecipazione del pubblico, anche ieri sera, in una scenografia particolarmente suggestiva, con l’illuminazione dovuta esclusivamente alla luce delle torce e della luna, con brani di musica sacra e musica classica, intercalati da letture sacre. Un Venerdi Santo molto sentito ed emozionante.