Tanti i messaggi in ricordo del Padre della Rossa. Marchionne: “Sarebbe il primo a guardare al futuro”

Vent’otto anni sono passati da quando la Ferrari è rimasta orfana di suo padre. Vent’otto anni da quel 14 agosto 1988 che nella memoria dei tifosi della Rossa rimarrà per sempre impresso come un giorno nero. Quel giorno morì Enzo Ferrari, assieme a Luciano Pavarotti il modenese più conosciuto nel mondo. E oggi, vigilia del triste anniversario, sono in tanti a ricordare la figura del Drake. A cominciare dal figlio Piero, vicepresidente della Casa di Maranello. “Dopo molti anni mi commuovono i messaggi che in questo giorno mi giungono da tutto il mondo – scrive in una nota –. E’ bello sapere che il proprio padre è amato e rispettato da tanti. Anche se per me i ricordi più belli sono quelli personali di padre e figlio, che custodisco gelosamente”. Tra i messaggi recapitati a Piero, c’è quello del sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli, che sottolinea come Enzo Ferrari sia ricordato dai modenesi con “crescente ammirazione e gratitudine perché ha saputo creare un mito immortale e ha segnato la storia di questa città e questo territorio”. E fra le note di commemorazione non poteva certo mancare quella di Sergio Marchionne, presidente della Ferrari. “Enzo Ferrari ha scritto pagine indimenticabili di motori, sport e passione, che hanno cambiato per sempre il mondo dell’automobilismo – scrive il manager –. Per chi lavora in Ferrari è ancora un punto di riferimento imprescindibile, ben sapendo che oggi sarebbe il primo a guardare al futuro”. “I suoi principi e insegnamenti – aggiunge Marchionne – sono ancora presenti e attuali, e ci spingono a misurarci ogni giorno con nuove sfide, a innovarci e ad andare contro corrente”.