Dopo gli arresti di sabato scorso, il 48enne ha confessato di aver pagato i due magrebini per compiere gli atti incendiari

Il mandante pavullese ha confessato: ha pagato 1500 Euro i due magrebini per colpire, in due occasioni, con atti incendiari il fananese Francesco Bettini, attuale compagno dell’ex moglie del 48 enne arrestato. Non c’è però solo una storia passionale dietro a questa vicenda, ma anche un’ inchiesta che potrebbe allargarsi ad altri incendi dolosi avvenuti nel pavullese e rimasti senza colpevoli. Infatti dall’indagine della Procura di Modena, dopo le intercettazioni ambientali, sono emerse frasi inquietanti da parte di uno dei due esecutori. Dalle conversazioni, si scopre come per soldi sarebbe disposto a commettere qualsiasi azione illecita. Tornando alla confessione, i due esecutori avrebbero ricevuto dal 48enne di Pavullo 1500 euro a servizio per appiccare gli incendi ai danni del rivale in amore. Oltre alle intercettazioni e la confessione, i Carabinieri di Pavullo hanno trovato anche le due biciclette usate dai magrebini lo scorso maggio per arrivare sul posto e bruciare l’Alfa 156 appena comprata da Francesco Bettini, vittima di un altro rogo doloso a febbraio che terminò con la distruzione della sua Audi A4. L’indagine sul marocchino 26enne e sul tunisino 29enne, entrambi domiciliati a Pavullo, è dunque solo all’inizio, perché oltre a chiarire la loro posizione in merito alla vicenda che ha sconvolto il fananese Bettini, si cercherà di capire se esistono altri possibili legami con gli incendi senza nome che hanno colpito la zona nel recente passato.